Riceviamo e pubblichiamo il messaggio del Sindaco Nisi a riguardo della Giornata della Memoria.
Tornare a riflettere su ciò che la Shoah ha significato per l’Europa è fatto indispensabile, soprattutto per i più giovani, affinché possa svilupparsi nelle nostre comunità una coscienza davvero consapevole del principio di uguaglianza degli esseri umani e dei diritti della persona.
La Shoa è stato un crimine non solo nei confronti del popolo ebreo, ma dell’intera umanità, perpetrato all’insegna dell’antisemitismo, del razzismo e della xenofobia. Non è certo l’unico, ma è forse uno dei più eclatanti, per il numero delle vittime mietute e per la eco che avuto, attraversando tutto il nostro continente.
Ciò che è importante capire è che la Shoa non è stato un qualcosa che si verificato da un momento all’altro, per volontà di un singolo. Già dalla fine del secolo precedente, in un’Europa sconvolta da crisi economiche e sociali, serpeggiava un sentimento profondamente antisemita, sorgevano ghetti e venivano promosse leggi discriminatorie. La Shoa è stato il culmine, quindi, di un qualcosa che già da tempo covava nel nostro continente e a cui Hitler (e non solo) hanno saputo dare forma, pianificazione e organizzazione. È importante capire questo perché, come affermava Primo Levi, “se è accaduto può di nuovo accadere”.
Le difficoltà spesso inducono gli uomini a cercare un capro espiatorio e quando le circostanze fanno sì che questo tentativo trovi uno sfogo collettivo e che questo sfogo si politicizzi, ecco che l’odio diventa pericoloso. Oggi una nuova guerra imperversa in Europa e, al di là delle ragioni e dei torti di chi governa, ancora una volta assistiamo allo smembramento di un popolo, famiglie divise prima da un confine e ora da un conflitto che vuole trasformare i congiunti in nemici. Un fatto questo che sfugge agli onori delle cronache, ma che a mio avviso rappresenta, dopo le tante, troppe morti innocenti, la vera tragedia di ogni guerra.
In questa Giornata della Memoria vorrei invitare tutti a riflettere sul fatto che l’odio non è la soluzione alle difficoltà, e che tutti noi, solo restando uniti nella pace possiamo essere più forti, affrontare le sfide che inevitabilmente ci attendono e provare a vincerle. Perché, è ovvio, a volte si può anche perdere, ma se siamo capaci di guardare chi ci sta di fronte come una ricchezza, di coltivare una sana passione per la differenza che è risorsa, è valore aggiunto alla nostra esperienza di vita, è elemento qualificante e prezioso, saremo comunque vincitori.
Ai più giovani voglio dire di approfittare della grande opportunità loro offerta di poter studiare, e di farlo non per compiacere gli adulti o per un fine puramente utilitaristico, ma perché possiate essere migliori di noi. La Memoria serve a questo, a comprendere dove si è sbagliato, affinché gli errori commessi in passato possano non ripetersi mai più.