San Rocco 2016, tra novità e tradizione

NOCI – Con l’arrivo di settembre, per il paese di Noci, si rinnova, come ogni anno, la tradizione per venerare il patrono e protettore della città San Rocco. Le festività in onore del santo francese, in questo 2016, si arricchiscono di diverse novità che sembrano essere state molto gradite dai cittadini nocesi.

Prima su tutte l’estensione della durata della festa che già da venerdì sera aveva preso il via, con quattro, anziché tre, giorni di festeggiamenti. Nella serata del 2 settembre, ben due gli appuntamenti previsti, quali la conferenza teologica “Misericordia: opere buone (dei Santi) e opere belle (degli artisti)”, di don Antonio Scattolini, direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano di Verona, in occasione del giubileo straordinario della Chiesa Madre di Noci (clicca qui per saperne di più) e il concerto “La banda si diverte” a cura della banda cittadina “S. Cecilia – G. Sgobba” nella cassa armonica allestita in Piazza Garibaldi. Quest’ultima non è una prima assoluta per il pubblico nocese, ma una riproposizione delle canzoni e medley (clicca qui per sapere quali), presentati durante i festeggiamenti in onore della Madonna della Croce che, a causa maltempo, non ha visto l’esibizione all’aperto, ma all’interno del Chiostro delle Clarisse. In questa seconda riproposizione, la banda ha introdotto alcune novità, come un omaggio ai migranti con “Noci mia” cantata dal direttore Giacomo Lasaracina e un siparietto che vede l’abbandono della cassa armonica da parte di tutti i musicisti, per poi ritrovarsi in via Bari per risalire in piazza a suon di note e salti, concludendo la serata.

Un’altra novità, ed un grande ritorno nelle piazze del nostro paese, è stato quello del comico barese Uccio De Santis, (clicca qui per approfondire) noto ai più come barzellettiere nel programma Mudù, in onda da ben 15 anni sull’emittente pugliese Telenorba. Accompagnato da Umberto Sardella e dalla voce femminile delle sigle della trasmissione, Daniela Desideri, Uccio ha animato la piccola, ma affollatissima, piazza Plebiscito, con gag e battute, molte delle quali già viste sul piccolo schermo.

Ad aggiungersi al ricco programma dei solenni festeggiamenti, un altro ospite, in seconda visita nella città dei tre campanili, ha voluto rendere omaggio al nostro santo patrono. Mons. Giuseppe Favale ha celebrato, nella mattinata di domenica, la santa messa al santo che condivide lo stesso ruolo di protettore, nella sua città natale, cioè Palagiano. A conclusione della celebrazione, la consueta consegna delle chiavi della città da parte del primo cittadino Domenico Nisi (clicca qui per vedere la consegna), per poi proseguire con la processione di gala nelle vie del borgo antico. Nella processione serale del lunedì della festa, insieme all’amministrazione comunale nocese, erano presenti i rappresentanti dei comuni di Monopoli, Locorotondo, Alberobello, Putignano, Castellana Grotte, Conversano, Turi e Casamassima, oltre ad un gruppo scout di Riposto, un paesino in provincia di Catania.

Altra sorpresa è stata l’installazione, in piazza Garibaldi, delle luminarie musicali, a cura della ditta “Signore Cristian” di Lequile (Le), già apparse a Noci in occasione dei festeggiamenti della Madonna di Lourdes nella chiesa dei Cappuccini. Seguono la tradizione, invece, gli altri appuntamenti per i cittadini, come il luna park allestito nell’ex foro boario, le bancarelle in via Tommaso Siciliani, i fuochi d’artificio in contrada Mancini, a cura della ditta “Francesco Mega Srls” di Scorrano (Le) e le due bande musicali, lo Storico Gran Concerto Bandistico “Città di Noci” del M° Giuseppe Carbonara e il Gran Concerto Bandistico “Città di Racale (Le)” del M° Grazia Donateo, la quale ha concluso l’ultima serata con il classico canzoniere, divertendo i pochi presenti, nonostante la pioggia che si è manifestata, per fortuna, solo a fine dei quattro giorni di festa.

L’appuntamento è quindi rinnovato per domenica 11 settembre, nella cosiddetta “ottava”, la quale vedrà la celebrazione di una santa messa da parte di Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto.

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