NOCI – Nel cuore pietroso della Puglia, in quel Colle dell’Alta Murgia sospeso tra i voli dei falchi grillai e le contorsioni gioiose degli ulivi, 14 poeti si riuniscono in un evento in contemporanea mondiale per celebrare attraverso la poesia un profondo e più umano cambiamento sociale, ambientale e politico, viaggiando tra le terre della mente e i mari del tempo, in una visione “mediterranea”.
Una notte della poesia per il cambiamento nel segno della Bellezza senza confini, una rivoluzione gentile con spargimenti di versi e aerei musicali di note pronti per sorvolare i luoghi simbolici del centro storico di Santeramo in Colle, in un percorso itinerante tra le dimore di pietra e le Arti per mantenere alta la fiaccola della poesia.
In associazione Con il Word Poetry Movement, 100 Thousands Poets for Change e Liceo Poetico di Benidorm, il canto dei poeti ricercherà nella città del “santo eremo” fraseggi inediti tra la poesia e la natura contro ogni forma di violenza, per la ricostruzione dello spirito umano, tra unità e diversità tra i popoli, queste le mission dei movi-menti, per dar voce a chi non ha mai avuto voce, per stimolare l’individuo e “l’inconscio collettivo” della poesia nella direzione di ogni bellezza possibile, del “fare anima”. Ospiti d’onore il giovanissimo attore statunitense Kyle Anderson e il pittore e poeta francese Patrick Depin, oltre ai migliori tra i poeti pugliesi, e non solo, del Sud, dai maestri quali Vittorino Curci alla poesia triestina e ventilata di Chiara Galassi, dal poemusico Vincenzo Mastropirro alla cantante e poetessa Antonella Chionna, dalla pianista e poetessa Anita Piscazzi fino all’esordiente Francesco Cagnetta, oltre ad altri autorevoli giovani poeti da conoscere, per dar spazio al confronto generazionale e all’incontro artistico.
Contro l’alienazione del nostro tempo, spesso troppo narcisistico per avere autentiche visioni collettive (crescono come funghi infatti progetti pseudocollettivi utilizzati per fini di potere personali, mare magnum di seducenti fatalone megalomani o diplomatici venduti di turno) che superino l’azzeramento delle coscienze e l’inganno dell’apparenza diffuso, che superino la tendenza a ridurre per moda l’uomo ad un numero tra migliaia di numeri, un prodotto in vendita e vendibile nei supermercati del vuoto, un uomo spesso deprivato di una dimensione metafisica, creativa o spirituale, condannato alla sofferenza psichica della massificazione di un volto senza occhi per guardare, senza orecchie per ascoltare, né labbra per esprimersi: “O benedette spiagge, dove l’amore la libertà e i sogni non hanno catene”, scriveva Percy B. Shelley.
Un poeta è una goccia nel mare, in un mare spesso popolato da pescecani e falsi Dei, ma una società più poetica, etica e capace di introspezione critica crediamo possa generare un effetto farfalla con il suo battito d’ali indomabile e trasformare l’avvenire dei nostri figli oggi così incerto affinché possano guardare in alto. “I poeti sono specchi delle gigantesche ombre che l’avvenire getta sul presente. Forza che non è mai mossa ma che muove. I poeti sono i non riconosciuti legislatori del mondo”. Un invito ad ascoltare i poeti, specie se sono ancora vivi e non rinchiusi nei nauseabondi “cimiteri impolverati” di Sartre.
Giampaolo G. Mastropasqua
Direttore Artistico