NOCI – Le popolazioni di organismi che vivono in una comunità di esseri viventi in un particolare ambiente formano un ecosistema. In un ecosistema piante ed animali vivono insieme fra loro e con l’ambiente dove si trovano, allo scopo di far crescere la propria popolazione. Ogni gruppo di animali cerca un ambiente che ha delle buone caratteristiche per la loro vita. Quando un ambiente è adatto ad accogliere animali e piante diventa l’habitat, cioè il luogo migliore per vivere. Una cosa importante in un ambiente è la presenza di cibo. Per gli animali erbivori la presenza di erba, piante… per gli animali carnivori la presenza di altri animali da mangiare. Per esempio in un bosco gli uccelli rapaci mangiano gli uccelli più piccoli che mangiano gli insetti. Gli insetti mangiano le foglie delle piante. Le piante prendono con le radici le sostanze nutritive che si trovano nella terra. Questo fenomeno si chiama catena alimentare. In passato la Terra era un luogo ospitale per ogni tipo di essere vivente; oggi, invece, anche gli animali sono costretti a fronteggiare le varie forme di inquinamento antropico che hanno alterato i naturali equilibri biologici. I nostri amici animali ci fanno compagnia sin dall’origine dei tempi. Li abbiamo “usati” a nostro piacimento, sfruttando le loro capacità, dato che non possono opporsi alle nostre azioni. Tante volte li temiamo, talvolta ci prendiamo gioco di loro. Solo recentemente stiamo riconoscendo i loro diritti e la loro sensibilità. Mentre in altre culture era già radicato il rispetto degli animali così come quello per ogni essere vivente, nella cultura cattolica occorre aspettare San Francesco, santo ecologista e animalista, per riconoscere il valore di “creatura” anche agli animali. Proprio in onore di san Francesco, oggi festeggiamo il 4 ottobre la Giornata mondiale degli Animali, anche per ricordare e porre in essere le gesta del Santo che parlava con gli uccelli, salvava i pesci, rendeva amici gli uomini e i lupi, e che lodava il creato in ogni sua forma e manifestazione. Il più grande esempio della storia di come uomo e animale possano vivere in armonia, amandosi reciprocamente.
Da sempre l’uomo ha fatto un uso strumentale dell’ambiente. È un fatto che rientra nell’ordine naturale delle cose, che ci accomuna a qualsiasi altra specie: ogni essere vivente ne “sfrutta” altri per sopravvivere, dal lupo che sbrana l’agnello per cibare i suoi piccoli, agli alberi che approfittano degli insetti per assicurarsi l’impollinazione. Il semplice fatto di essere vivi significa sempre esserlo a spese di qualcun altro, dal momento che la vita si nutre di altra vita. La Natura non ha voluto (o non ha saputo?) dotare questi ultimi della proprietà di comunicare attraverso parole. Incapace di sentire nelle loro grida e nei loro gesti la paura, il dolore, il desiderio, l’uomo si è convinto che la forza del suo intelletto gli conferisca il diritto di appropriarsi della vita di tutti gli esseri (anche non animali) che popolano l’universo.
La sopravvivenza del pianeta è legata ai comportamenti dell’uomo e in particolare al modo con cui si rapporta alla natura. Se saprà rispettarla, esisterà una speranza che la Terra possa sopravvivere; ma se l’uomo continuerà con il suo atteggiamento predatorio, verrà presto il giorno del collasso dell’intero sistema. Per quanto riguarda in particolare gli animali, gli ecologisti hanno sempre affermato che “ogni specie riveste una sua importanza, in quanto inserita in una catena alimentare, e pertanto la scomparsa di ogni specie rischia di interrompere e, quindi, distruggere tutta la catena alimentare”.
Chi ama gli animali, non è mai solo. L’animale esprime la parte più istintiva e basilare di noi stessi, la bellezza di vivere in questa Terra, la gratitudine di avere il minimo indispensabile per andare avanti. Sono certa che chi non ama gli animali e non è capace di provare compassione ed empatia nei loro confronti, non può essere in grado di amare l’uomo senza riserve e senza pretese. Luogo comune? Frase fatta? Io non credo. Gli animali non sono per tutti. Gli animali sono sempre stati, e sempre lo saranno, fondamentali per la nostra vita e per il nostro ambiente naturale. Essere loro grati e rispettarli è il minimo che possiamo fare. E’ possibile amare un animale quanto un uomo, o di più? Penso proprio che lo sia. L’amore non ha schemi, non ha regole, e non ha gerarchie. Se l’amore è fatto di comprensione, rispetto, fiducia, condivisione, allora lo si può ritrovare in qualunque essere vivente in grado di manifestarlo. E gli animali sono in grado di manifestare l’amore in tanto modi. Molti umani non lo saranno mai. Forse prendere esempio da loro, recuperare la nostra parte più elementare, migliorerebbe la nostra vita.
La lezione di San Francesco ci ricorda come sia necessario impegnarsi ogni giorno per tutelare i diritti degli animali, ancora troppo spesso calpestati. La forza del suo amore per il creato deve vivere in noi, e deve spingerci a combattere per realizzare il mondo da lui immaginato.
Daniela FUSILLO – Presidente Associazione MurgiAmbiente di Noci