NOCI – Attore, scrittore, regista, scenografo, pittore, costumista e politico di rilievo nel panorama nazionale. Un grande artista e prima ancora un grande uomo. Nato il 24 marzo del 1926 a Sangiano, Dario Fo viene a mancare lo scorso 13 ottobre presso l’Ospedale Luigi Sacco di Milano dove era ricoverato.
A lasciarci è una persona intrisa di forte umanità nonché satura di valori, quei valori che oggi a fatica si scorgono. La sua è stata un’esistenza integralmente dedicata all’arte: dalla radio alla tv, dal cinema al teatro. Un’intera vita, la sua, consacrata all’amore per la cultura, per la bellezza creativa e per l’impegno sociale. Un esempio concreto di anticonformismo, di originalità, di indipendenza.
Utilizzando sapientemente la satira, Fo è riuscito ad instillare preziosi insegnamenti in una società passivamente priva di senso critico. Affamato di sapere ed innamorato perdutamente di sua moglie ha continuato a leggere, a scrivere e ad insegnare fino all’ultimo dei suoi respiri.
Dario Fo vanta orgogliosamente anche il premio Nobel per la letteratura nel 1997, ultimo italiano ad averlo conquistato dopo Montale, Quasimodo, Pirandello, Deledda e Carducci.
Un uomo ricco di una ricchezza interiore che tutti i soldi del mondo non basterebbero a comprare. E un uomo impavido nelle sue lotte volte a criticare il senso comune. Fo è stato artefice di una produzione infinita di istruzione che occuperà numerosi capitoli nei libri di storia delle nuove generazioni.
(In copertina l’immagine utilizzata durante il rito funebre)