NOCI – Ritorna puntuale anche per l’anno scolastico 2016/2017 l’appuntamento delle classi quinte dei Licei Scientifico e delle Scienze Umane Da Vinci- Galilei di Noci con il Teatro in Lingua. Fedelissimi alla compagnia del Palkettostage, non potevamo perdere l’occasione di “osservare la nascita di passioni più o meno nobili e scoprire insidiosi inganni” nello spettacolo di prosa in lingua inglese PYGMALION, fortunato classico del Novecento del drammaturgo G.B. Shaw.
Presso lo Showville di Bari, lo scorso 21 novembre abbiamo misurato le mostre competenze di ascolto e comprensione della lingua Inglese, e di interpretazione dei linguaggi non verbali, assistendo a una vicenda novecentesca, ambientata dal regista John O’Connor tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, periodo in cui era ancora possibile indicare la classe sociale di qualcuno in base all’abbigliamento e all’accento, proprio come all’epoca edoardiana originale: per un caso fortuito, la giovane fioraia Eliza, il cui modo di parlare è reso incomprensibile dal forte accento dialettale, diventa l’oggetto di una scommessa tra il professore di fonetica Henry Higgins e il Colonnello Pickering, appassionato linguista. Higgins sostiene, infatti, di poter trasformare la fanciulla semplicemente migliorandone la pronuncia e le maniere.
Si apprezza, attraverso l’ottima interpretazione della giovane e brillante interprete, l’evoluzione dei costumi di Eliza, parallela alla trasformazione della sua lingua. Ma si coglie, altresì, che il mentore non ha fatto i conti con il forte carattere dell’allieva che, ottenuta a prezzo di scontri, conflitti e di duro lavoro su se stessa l’agognata trasformazione e il conseguente successo sociale, si sottrae alla manipolazione di lui.
L’esito (niente affatto scontato) della scommessa e le sue conseguenze forniscono a noi giovani spunti di riflessione estremamente attuali: al di là della prospettiva comica, che fa ridere il pubblico per la pronuncia e il modo di parlare della povera fioraia, c’è una feroce critica al classismo che distingue le posizioni sociali anche e soprattutto attraverso l’inflessione linguistica. E c’è ancor di più il problema della manipolazione degli individui da parte delle classi superiori nei confronti di chi é ignorante.
La suggestività della scenografia e la maestria degli attori ci hanno consentito di apprezzare la rivisitazione dell’antichissimo mito di Pigmalione, l’artista che si innamora della sua stessa creatura artistica, operata da G.B. Shaw.
Stimolante e interessante allo stesso tempo è stato il confronto diretto con gli attori della compagnia, i quali, al termine della messinscena, sono stati disponibilissimi, professionali ed esaustivi nel rispondere alle domande del pubblico sia sull’opera del drammaturgo irlandese sia sulla società e gli stili di vita britannici.
Redazione di Istituto – IIS “Da Vinci – Galilei”
Giusiana Matarrere , Jaira Villanova e la VALSU