NOCI – È arrivato a bordo di un’ambulanza in condizioni gravissime. I medici hanno tentato una intensa rianimazione ma non c’è stato nulla da fare. Il piccolo di 22 mesi è morto all’ospedale Meyer di Firenze a causa di una mancata vaccinazione che lo avrebbe protetto dalla meningite. Un altro nome così si aggiunge alla lista nera, seguendo a quello del 18enne di Agerola e a quello della 34enne peruviana deceduta all’ospedale di Genova.
Irrigidimento della nuca, febbre alta, convulsioni, nausea, alterazione di coscienza, rallentamento del battito cardiaco: appare questo il volto del male che, diffondendosi a macchia d’olio, incute continuo panico misto a terrore. La meningite ovvero l’infiammazione delle meningi (le membrane che rivestono il cervello) può essere così potente e pervasiva a tal punto da condurre sino alla morte o a danni irreversibili come la sordità, l’epilessia o il ritardo mentale. Essa viene causata da virus o da tre tipi di batteri: Neisseria meningitidis (meningococco), Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e Haemophilus influenzae. Nel primo sono stati individuati i sierogruppi A, B, C, Y, W135. La forma C pare essere la più aggressiva.
Sebbene esistano categorie più a rischio in fatto di predisposizione alla malattia come i bambini da 0 a 4 anni, gli adolescenti, i giovani sino ai 24 anni e i pazienti affetti già da altre patologie, chiunque può contrarre la meningite. Questa si trasmette per via respiratoria attraverso saliva e secrezioni nasali facilmente contagiose tramite tosse, starnuti o banali conversazioni. Tuttavia affinché si venga colpiti dall’agente patogeno è necessario uno stretto contatto con la fonte in quanto esso non supera i due metri di propagazione. L’ansia è tanta. I telegiornali nazionali non parlano d’altro. Il terrore aumenta di giorno in giorno. Pochi ma severamente importanti i consigli da seguire: evitare i luoghi affollati, rispettare le norme igieniche lavandosi spesso le mani, non condividere cibi, bevande e spazzolini da denti, non relazionarsi con persone malate. Ma sopra ogni cosa, si ricordi che il vaccino rimane l’unica vera arma preventiva.