Piano Integrato del Paesaggio, base partecipativa per valorizzare il territorio rurale

NOCI – Valorizzazione delle masserie, tutela dei boschi, conservazione delle tradizioni. Questi sembrano essere in sintesi i parametri su cui i comuni di Noci, Alberobello e Martina Franca si sono associati per metter su il PIP (Piano Integrato del Paesaggio), presentato a Noci (e poi anche negli altri due comuni coinvolti) lo scorso 25 gennaio all’interno del chiostro di San Domenico. Il tutto al fine di recuperare il rapporto tra città e campagna salvaguardando il territorio rurale, adducendo agli elementi simbolo del fragno e del cavallo murgese.

Nell’incontro nocese i relatori hanno posto le basi per far conoscere la relazione del piano a divenire partendo da una base partecipativa a pieno titolo del territorio interessato. Il piano infatti prevede il suo sviluppo lungo un asse che da Contrada Carpari (in agro di Martina Franca) risalirà su fino alla SP34 Noci-Martina toccando il territorio di Alberobello. In verità l’area interessa anche il comune di Mottola che però inizialmente non ha sottoscritto il protocollo d’intesa e che ora, pare, stia rivalutando la propria posizione. Sembra quindi che, anche se si chiama Piano Integrato del Paesaggio, non coinvolgerà l’intero territorio rurale dei comuni, ma solo alcune zone. Per Noci tutta la zona a sud compresa tra la provinciale per Massafra e quella per Alberobello, e la via per Barsento.

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I comuni si sono associati già dal 15 novembre 2015 sottoscrivendo un protocollo d’intesa in attuazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) per cui si vuole promuovere iniziative pilota su nuovi modelli progettuali (Progetti Integrati di Paesaggio – Art. 21 NTA del PPTR) al fine di ottenere finanziamenti, in un’ottica che metta insieme pubblico e privato, dal PSR 2014-2020.

In particolare quindi il Piano Integrato di Paesaggio si pone i seguenti 9 obiettivi: valorizzare le bellezze geomorfologiche e paesaggistiche; recupero del patrimonio edilizio rurale non solo a scopo turistico (soprattutto masserie); rilanciare il settore agricolo e zootecnico con formule biologiche; utilizzare il territorio come setting terapeutico; valorizzazione socio-economica dei beni culturali e delle aree protette; organizzare vie di collegamento e percorsi di mobilità dolce; rigenerazione territoriale e urbana e il consolidamento del patto città-campagna; la valorizzazione di contenitori pubblici o privati per la promozione e la commercializzazione dei prodotti locali (enogastronomici) di riferimento del piano; individuare forme di produzione energetica da fonti rinnovabili.

Qualche perplessità in sede dibattimentale è emersa dai tecnici (architetti, ingegneri e periti agrari) che gremivano il chiostro ma l’arch Giancarlo Mastrovito, coordinatore dell’iniziativa sovracomunale, ha rassicurato tutti dicendo che sta mettendo su uno staff specializzato atto ad accogliere tutte le esigenze e che tutte le informazioni utili sono reperibili sul sito www.zoccolidipietra.it

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