L’Aido comunale traccia il bilancio del 2016 e rinnova l’appello: “parliamo di donazione”

NOCI – Donare è un gesto importante, soprattutto perché può cambiare le sorti di un’altra esistenza. Così il Gruppo Comunale Aido di Noci si è riunito sabato scorso per fare il punto e tracciare il bilancio delle attività del 2016.

È ancora vivido il ricordo del lancio dell’iniziativa “Una scelta in Comune”, presentata a maggio scorso e che a distanza di un anno sembra stia dando buoni risultati anche nella cittadina murgiana. Poi il memorial intitolato a “Patrizia Fazio” e la Lotteria di Pasqua. A maggio l’iniziativa nazionale con la vendita dell’Anthurium per sostenere le attività dell’Aido in tutta Italia.

Durante la seduta del 25 febbraio scorso dunque il direttivo ha approvato il bilancio consuntivo 2016 e quello preventivo del 2017 accompagnato da una relazione per il nuovo anno indicando che il punto di forza è, e rimane, il progetto “Una scelta in Comune” avviato per garantire la massima informazione al cittadino nocese, nonché residente in Noci, di voler attingere informazioni e sottoscrizioni dell’atto olografico di donazione organi post mortem presso l’ufficio anagrafe comunale.

Anna Intini
Anna Intini

Un gruppo in espansione quello dell’Aido cittadino che oggi vanta circa 450 iscritti. «Il direttivo è entusiasta di proseguire il percorso intrapreso a Noci – ci dice la rieletta presidente Anna Intini – e debbo dire che in tanti pensano agli altri. Parlare di donazione degli organi post mortem è un atto di generosità e di grande civiltà. Bisogna essere più generosi verso chi soffre, l’attesa di essere sollevati da una cura attraverso un trapianto non si può descrivere, bisogna viverle certe situazioni, tendiamo perciò una mano a chi è in lista d’attesa. Noi siamo sempre disponibili attraverso i nostri canali social e reperibili al numero 3388255645».

Nell’ultimo anno si è registrato un trend positivo di donazioni e di trapianti. I dati indicano 20,5 donatori per milione di popolazione (pmp) e 3.233 trapianti. Un trend positivo che sblocca la stabilità delle donazioni da cadavere registrata negli ultimi anni. La regione più virtuosa continua ad essere la Toscana con 43,2 donatori pmp. A seguire la provincia autonoma di Trento (31,6) il Friuli V.G. (30,2), l’Emilia Romagna (28,5), Veneto (26,0), la Sardegna (25,9) la Lombardia (19,6), il Lazio (18,8), le Marche (18,7), l’Abruzzo (14,3), la Campania (11,8), la Puglia (11,7), la Basilicata (12,1), la Calabria (8,6), la Valle d’Osta (7,8), la Sicilia (7,3), il Molise (3,2).

In più nell’ultimo anno l’Aido ha cercato d’intervenire su alcuni aspetti organizzativi. È stato lanciato un piano nazionale per le donazioni che punta ad aumentare in tutte le regioni Italiane il prelievo di organi a “cuore fermo”, vale a dire donatori in arresto cardiocircolatorio da 20 minuti. Inoltre i progressi della medicina permettono oggi di utilizzare organi che prima non sarebbero mai stati trapiantati, come fegato e reni di ottantenni o novantenni: questa metodica, chiamata “perfusione”, permette di consegnare al paziente in attesa fegato e reni “rigenerati”, ottenendo ottimi risultati in termini di funzionalità dell’organo. Motivo in più per riflettere sul tema della donazione di organi e di tessuti.

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