La Chiesa apre le porte ai diversabili

NOCI – Lo scorso 10 marzo presso la Chiesa Maria SS. della Natività, si è tenuto un incontro dal titolo “La domenica: a messa con le famiglie diversamente abili”, al fine di preparare tutti i presenti, tra cui catechisti, animatori Caritas, famiglie di diversamente abili, e membri dell’associazione Zoe, alla santa messa che si svolgerà domenica 26 marzo alle ore 10:30 presso la parrocchia S. Maria della Salette di Fasano, presieduta dal vescovo Mons. Giuseppe Favale.

In occasione di questa celebrazione la Chiesa si aprirà alle persone diversamente abili affinché possa fungere da esempio per tutte le comunità che dovrebbero diventare più accoglienti nei confronti di chi è affetto da una disabilità, sia fisica che mentale.

Ospite dell’incontro è stato don Vito Palmisano, membro dell’équipe della catechesi e disabili, ritornato a Noci nella parrocchia in cui ha trascorso nove anni della sua vita, per dar vita ad un confronto da cui poter comprendere le modalità migliori per abbattere pregiudizi e diversità.

«Il popolo di Dio è ricco di diversità. Bisogna mettere a disposizione degli altri quello che ho imparato nella mia vita affinché altri ne possano beneficiare. Dare la mano all’altro è un modo per superare le diversità perché con questo gesto trasmettiamo qualcosa all’altro» ha affermato don Vito Palmisano.

Nel corso della serata, al fine di comprendere al meglio la tematica, sono state riportate testimonianze di persone affette da varie disabilità che nella Chiesa hanno trovato un luogo di uguaglianza, ed è stato visionato un video riassuntivo dell’incontro fatto a Roma durante il Giubileo della Misericordia tra il Papa e i disabili, segno che la Chiesa vuole diventare un luogo sempre più inclusivo, senza pregiudizi. «Le diversità sono una sfida ma ci fanno crescere. Non si può essere discriminati perché ognuno di noi ha un modo diverso di conoscere le cose» sostiene Papa Francesco nel video, che si è concluso con la frase simbolo della tematica affrontata: “O tutti o nessuno”.

A conclusione dell’incontro, i presenti hanno espresso dubbi, riflessioni e suggerimenti riguardo le cause delle discriminazioni e le modalità migliori per superare la diversità. Dai vari interventi sono risultati pensieri comuni: «La diversità è una ricchezza nel momento in cui tocchi con mano la cultura e la vita dell’altro. Questo è possibile abbattendo le barriere del pregiudizio ed educando all’accoglienza della diversità dell’altro, osservandola da diversi punti di vista. La paura si può superare perché c’è una ricchezza che ne viene fuori. L’accoglienza è il primo passo, è importante costruire ponti verso l’altro».

Al termine, don Peppino Cito ha ringraziato tutti per la partecipazione, annunciando che dopo Pasqua saranno organizzati dalla parrocchia, in collaborazione con l’associazione Zoe, cinque incontri per imparare come relazionarsi con le famiglie con persone affette da disabilità, al fine di abbattere le barriere.

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