Fatti, dinamiche e provvedimenti del Consiglio Comunale

NOCI – In data 11 maggio 2017 alle ore 18.00 si è tenuto il Consiglio Comunale. Assenti i consiglieri Francesca Gigante, Pietro Plantone, Francesco Recchia e Giuseppe Notarnicola. In totale, 13 presenti incluso il Sindaco. Presenti i tre assessori in carica. Ancora non nominati i restanti due assessori e silenzio in aula sul terremoto mediatico che ha visto coinvolta la Giunta Nisi su indagini a vario titolo.

La seduta si è aperta con la lettura del primo punto all’ordine del giorno: approvazione stato patrimoniale ai sensi del D. Lgs. n.118/2011 e approvazione rendiconto di gestione anno 2016. Il Sindaco Nisi ha comunicato che la gestione dell’anno appena trascorso si è concretizzata in una buona realizzazione dei programmi previsti ed in linea con le norme dell’amministrazione contabile. Il Presidente del Consiglio è così passato alla lettura della delibera e con voti contrari dei consiglieri di opposizione Colonna, Conforti, D’Aprile e Lobianco, il provvedimento è stato approvato.

All’attenzione dei presenti si è posto poi il secondo punto all’ordine del giorno: modifica ed integrazione delibera C.C. n.10 del 24.03.2014 avente ad oggetto: “Criteri per l’affrancazione degli immobili gravati da canoni enfiteutici, censi, livelli e altri diritti reali – Determinazione del prezzo di affranco”.

Il Presidente Morea ha riferito all’adunanza la proposta del Movimento 5 Stelle che, rivoltasi al Sindaco, chiedeva di sospendere tale discussione per rinviarla ad altro incontro e chiedeva altresì che il tutto fosse messo agli atti. Ha fatto seguito l’intervento dell’assessore Lucia Parchitelli la quale, parlando di agevolazioni del 30% cumulabili, ha dichiarato che con la suddetta delibera si intendeva rivedere solo gli abbattimenti in linea con la normativa vigente. A tal proposito si è infilato nel dibattito il consigliere Mezzapesa che con autorità ha spiegato: “L’affranco va pagato ed è pari al canone moltiplicato per 15”. Partendo infatti da un ammontare di €288,21 e ridotto del 50% (come previsto normativamente), il prezzo di affranco si attesta a circa €144 con aggiunta dei cinque anni del canone. Ha poi continuato: “Siamo nelle stesse condizioni della delibera del 2014 ma adesso siamo più sicuri in quanto in linea con la Corte dei Conti. Non chiediamo grandi somme agli attuali possessori”.

Il consigliere Lobianco, avente facoltà di parola, ha detto che avrebbe anch’essa voluto dare un contributo in merito all’argomento trattato ma si trovava impossibilitata a farlo poiché la cartella contenente la documentazione inerente al punto in questione era giunta nelle mani dei consiglieri di opposizione soltanto alle ore 14.00 del giorno precedente: “Non posso argomentare perché non ho potuto studiare la questione perciò annuncio il mio voto di astensione e invito il Presidente del Consiglio ad inviare il materiale soprattutto all’opposizione che non conosce gli argomenti in tempo utile”. Di qui un botta e risposta dai toni accesi che ha visto Morea prima affermare che i punti aggiuntivi fossero stati comunicati in tempo regolare e poi riconoscere di aver tardato l’invio in quanto aveva riscontrato errori formali nei contenuti della delibera. La consigliera Lobianco così, avendo captato trattarsi di una giustificazione poco fondata, ha avuto il sostegno del consigliere Colonna che ha affermato: “Ieri mattina sono venuto negli uffici e ho chiesto la delibera che non c’era. Chiedo la sospensione della discussione e il rinvio del voto”. A quel punto il Sindaco ha impugnato il microfono per esplicitare il personale parere contrario poiché, a detta sua, si introdurrebbe un meccanismo non accettabile in quanto di volta in volta chiunque potrebbe chiedere di rinviare ogni questione e che la formazione di un atto di Consiglio Comunale prescinde da contributi esterni di professionisti o cittadini. Pronta è arrivata la replica di Colonna che si è interrogato sul perché di tanta fretta nel deliberare in quel momento non essendo peraltro cambiato nulla dal lontano 2004 in merito all’argomento.

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Infastidito, il consigliere Mezzapesa ha chiesto la parola ed elargite definizioni varie, ha espresso il suo no categorico al rinvio dopo aver letto ad alta voce e con saccenza da un pc portatile che gli stava davanti, per oltre 20 minuti, lunghe definizioni. L’attenzione si è poi focalizzata sul consigliere Conforti che rammaricato per lo scenario dipanato ha detto: “Vorrei dare un piccolo contributo alla discussione, a volte si usano strategie, come quelle usate dal consigliere Mezzapesa, che possono portare ad ovazioni apparenti, al contrario ritengo che nessuno è detentore della verità assoluta pertanto ritengo che il confronto è sempre costruttivo, c’è sempre qualcosa da imparare dal confronto. La verità assoluta non sta solo da una parte, occorre anche ascoltare.   L’atto si è portato qui senza condivisione né rispetto per chi siede all’opposizione. Punto all’ordine del giorno aggiunto in fretta e furia…senza nemmeno convocare la commissione consiliare competente, luogo di partecipazione e confronto. Manca dunque l’ascolto dei cittadini competenti e speranzosi di poter contribuire alla formazione dell’atto. Vogliamo avere rispetto dei cittadini?”

Interpellato nuovamente Morea dal consigliere Colonna su delibere precedenti ed oggetto di controversia, il Presidente ha spiegato trattarsi di numerose differenze tra l’oggi e il 2004 in quanto: “Il percorso è un conto, l’indirizzo è un altro. E’ diverso il modo e i criteri di deliberare la spesa di affrancazione”.

Con l’ex assessore Vittorio Lippolis, dimessosi a seguito delle indagini che lo riguardano per presunta truffa di finanziamenti pubblici, tra il pubblico e sull’uscio della porta ed in visita al Consiglio, Nisi ha tranquillizzato tutti affermando che il cittadino che ritiene illegittimo l’atto può impugnarlo in ogni momento e apportarne le modifiche. Ha poi incalzato ammettendo la realtà di una Commissione non convocata e di una delibera non presente negli uffici ma, nonostante questo, ha ugualmente chiesto ai presenti cosa non funzionasse nei contenuti. Scocciato Colonna ha risposto: “La stesura è arrivata ieri alle 14 e ora mi chiede opinioni in merito? Lei mi sta prendendo in giro!”. 

Nel frattempo il Consigliere Giuseppe D’Aprile abbandonava anticipatamente l’aula. Solo tre i voti favorevoli alla proposta di rinvio avanzata dal Movimento 5 Stelle (Conforti, Lobianco, Colonna) che non bastano ad approvarla. A seguito della bocciatura della richiesta avanzata da Colonna di messa ai voti del rinvio del punto, il Presidente Morea ha dato lettura delle due modifiche apportate e, con nove pareri favorevoli, due astenuti (Lobianco e Conforti) e un contrario (Colonna), il provvedimento è stato approvato.

Nessun intervento né interferenza circa il terzo punto all’ordine del giorno: revoca concessione in diritto di proprietà ai sigg.ri D’Onghia Anna e D’Onghia Giovanni dei lotti n.3-4 di E.R.P. ricadenti nel comparto n.2 Zona C/3 di PRG assegnati con delibera di C.C n.37 del 28.07.2011 – Riassegnazione ai sigg.ri Locorotondo Vincenzo e Locorotondo Giuseppe in qualità di nuovi richiedenti. I consiglieri Angela Lobianco e Orazio Colonna escono dall’aula mentre il consigliere Conforti prende la parola: “trattasi di una semplice istanza di cittadini che chiedono la riassegnazione di lotti, credo a seguito di una compravendita, pertanto annuncio il mio voto favorevole”. L’ingegnere comunale dell’Ufficio Tecnico, Giuseppe Gabriele, presente in aula annuisce confermando quando detto dal consigliere Conforti.

All’unanimità dei presenti ma contando l’assenza in aula dei consiglieri D’Aprile, Lobianco e Colonna, oltre quelli assenti sin dall’inizio, il provvedimento è stato approvato alle 20.20 circa.

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