NOCI – S’intitola Come un Bohémien il saggio conclusivo dell’anno accademico 2016-2017 messo in scena dagli allievi della scuola di danza nocese ASD Studio Danza, lo scorso 28 giugno presso il Cinema Teatro dei Trulli di Alberobello.
Si è trattato di un vero e proprio “viaggio nel viaggio” quello che ha vissuto Costa, il protagonista dello spettacolo di origini greche, interpretato dal giovane attore nocese Vittorio Goffredo il quale, interagendo con i ballerini, ha recitato intensi ed emozionanti monologhi scritti interamente da lui.
Costa, giungendo in Italia per seguire l’esempio di sua madre, anch’essa Bohémien, decide di esplorare l’intera nazione per ritrovare se stesso e conoscere le bellezze delle più importati città italiane. Approdato in Puglia, il protagonista incontra la signora Antonietta, un personaggio stravagante che rispecchia la tipica personalità pugliese, interpretata dalla nocese Elisabetta Lenoci. Da qui si sposta in Sicilia dove improvviserà uno spettacolo dei classici pupi siciliani, per poi proseguire verso Napoli dove scoprirà i prodotti tipici partenopei sulle note di Napul’ è di Pino Daniele. A causa di un guasto al treno però, Costa sarà costretto a trascorrere la notte in Abruzzo dove toccherà con mano la paura e i disastri del terremoto, per poi giungere nella città eterna, dove apprezzerà la magia dell’antica Roma accompagnato dalla colonna sonora Vacanze Romane. Successivamente raggiungerà Firenze per apprezzarne l’arte monumentale ed infine giungerà a Venezia, facendo tappa intermedia a Milano. Nel romantico capoluogo veneto, il giovane protagonista potrà assistere alla simpatica commedia dell’arte messa in scena dai piccoli attori che hanno rappresentato le più famose maschere italiane.
Il viaggio rappresenta per il protagonista un’opportunità per confrontarsi con il passato che lo perseguita. Infatti, durante una delle sue tappe incontra l’immagine del padre, l’uomo che ha odiato fin da ragazzino, su cui riversa tutta la sua rabbia per averlo abbandonato dopo la morte della madre, uccisa dopo una rapina davanti ai suoi occhi. Questo incontro, anche se virtuale, lo libera dalla rabbia che da anni lo logorava, e al termine del suo viaggio, felice, Costa scrive una lettera a sua madre per raccontarle della sua nuova vita in Abruzzo, dove ha deciso di fare il volontario per aiutare i terremotati a ricostruire la città, ritrovando anche Antonietta. Egli è soddisfatto del viaggio che la vita gli ha riservato e riconferma l’idea che il Bohémien è il mestiere più bello del mondo.
Quest’intenso viaggio è stato arricchito da numerosi balletti di differenti generi, dal classico al moderno e contemporaneo, dalla pizzica alla ginnastica artistica e dalla break dance all’hip hop. I numerosi ballerini di ogni età, dalle piccoline di 3 anni fino ai gruppi degli adulti, hanno interpretato con talento e passione i vari balletti portati in scena, emozionando e talvolta divertendo i genitori, gli amici e i parenti presenti nel pubblico.
Al termine dello spettacolo, tutti gli allievi hanno invaso il palco per il gran finale, cantando e ballando insieme sulle note di Volare di Rovazzi, per sdrammatizzare sulle atrocità della vita. In seguito, sono salite sul palco le due insegnanti Rossella Bianco e Marialisa Daprile, che hanno ringraziato i ballerini, i genitori, lo staff tecnico e tutti gli altri insegnati delle discipline di hip hop, break dance, ginnastica artistica, pizzica e teatro dei piccoli, che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo.
Per chi se lo fosse perso, lo spettacolo sarà riproposto in Piazza Garibaldi il 29 agosto.