NOCI – Lo scorso 8 luglio, la parrocchia SS. Nome di Gesù, insieme all’intera comunità nocese, ha voluto ricordare il suo amato parroco, don Anastasio Amatulli, a 50 anni esatti dalla sua tragica morte. Egli, con amore e tenacia, ha portato la chiesa dei Cappuccini allo splendore che oggi dimostra, fornendo un grande contributo all’intero paese, in cui è tutt’oggi ricordato con forte stima e affetto.
Per l’occasione, si è voluto omaggiare don Anastasio e il suo operato con una solenne celebrazione presieduta dal nostro vescovo Mons. Giuseppe Favale, affiancato da don Carmine Chiarelli, fortemente legato a don Anastasio e che ha preso le redini della parrocchia dopo l’esperienza di don Donato Curci. Oggi a gestire la parrocchia Ss Nome di Gesù è don Maurizio Caldararo.
«Don Anastasio, sacerdote zelante e generoso che non ho potuto conoscere ma credo che tutti possano testimoniare che è stato un vero amico e sposo di Cristo. Leggendo alcune pagine del fascicolo che fu pubblicato ad un anno dalla sua scomparsa, contenente alcuni suoi scritti e testimonianze, ho colto in questo sacerdote la passione per la Chiesa, per la sposa di Cristo. Lui ha operato in questa comunità parrocchiale, ha rinnovato totalmente questa chiesa e nello stesso tempo si è impegnato a rendere bella la comunità, si è speso con energia instancabile per il bene di questo popolo. Voleva essere prete vicino alla gente per portare la gioia e l’amore di Gesù. Credo che tutti voi che l’avete conosciuto potete attestare che è stato fedele a questo proposito. Purtroppo 50 anni fa, con l’evento tragico della sua morte, questa parrocchia ha perso un pastore ma ha acquistato un intercessore. Sono certo che da 50 anni questa comunità è vegliata da don Anastasio». Sono state queste le profonde e veritiere parole del vescovo Favale, che hanno commosso tutti i presenti.
Prima di concludere la celebrazione, si è dato spazio ad un piccolo intervento di don Maurizio e del sindaco Domenico Nisi, che nonostante non lo abbia conosciuto personalmente, ha voluto ricordare uno dei beni più preziosi della nostra comunità di cui dobbiamo essere grati a don Anastasio, ossia la Biblioteca Comunale, istituita grazie al fondo donato proprio da quel determinato e amorevole parroco a cui è intestata.
Al termine della santa messa, tutti i presenti si sono diretti verso la lapide di don Anastasio, presente all’interno della chiesa, per omaggiarla con un cesto di fiori posto ai piedi della lapide dal sindaco, e con l’accensione di una piccola lampada ad opera del vescovo, rimasta accesa per l’intera giornata.
Chiunque voglia conoscere meglio la figura di questo parroco e saperne di più sul suo operato, può leggere il nostro articolo-omaggio a don Anastasio.