NOCI – L’Acquedotto Pugliese (AqP) è il più grande acquedotto d’Europa, ed al momento ha la forma giuridica di una società per azioni, di proprietà esclusiva della Regione Puglia. Ad AqP è affidato il servizio idrico integrato fino al 31 dicembre 2018.
Cosa si prospetta per il futuro di questo ente? I cittadini alla domanda hanno già risposto mediante il referendum del 2011 ed hanno decretato che deve essere trasformato in un ente di diritto pubblico. Per il MoVimento 5 Stelle il futuro di AQP, in quanto gestore del Servizio Idrico Integrato, può solo passare attraverso la trasformazione da un ente di diritto privato (S.P.A.) ad una Azienda Speciale Consortile, ente di diritto pubblico, a cui avranno l’obbligo di associarsi i Comuni attraverso la sottoscrizione di una convenzione di cooperazione. Purtroppo al momento però bisogna fare i conti con i continui rinvii sulla decisione ed il tergiversare che sta portando avanti Michele Emiliano, che pare avere una idea totalmente diversa e sembra propendere per la svendita del Servizio Idrico Integrato. L’Autorità Idrica Pugliese (AIP) che sarebbe l’ente di governo dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO), composto da tutti i Comuni della Regione Puglia, aspetta da tempo indicazioni. Intanto ad aprile 2016 la Giunta Emiliano ha deliberato la nomina a Presidente di AQP dell’ing. Nicola De Sanctis, e ciò lascia presagire come si voglia percorrere la strada che porta alla trasformazione di AQP in una “multi utility” che vorrebbe espandere il mercato a tutto il Sud. Più Emiliano lascia trascorrere il tempo, più AIP non avrà altra strada da percorrere che mettere a gara l’affidamento del servizio del bene pubblico per eccellenza, l’acqua. Si rischia così di vedere rimodulare le tariffe senza controllo alcuno e di gravare pesantemente sulle tasche dei cittadini tutti.
Il consiglio Regionale ha espresso intenzione di voler passare le quote di AQP ai Comuni. Se ciò in apparenza può lasciar pensare che il servizio debba rimanere pubblico, nella realtà apre la strada ai singoli comuni di poter svendere le loro quote ai privati, anche perché con la carenza di fondi che ogni amministrazione presenta, non ci sarebbe la possibilità per esempio di mantenere la rete. Inoltre, in occasione della riforma dei Consorzi di Bonifica, la Giunta Emiliano ha decretato il passaggio delle funzioni irrigue ad Acquedotto Pugliese a partire dal 1 dicembre 2018. Questo passaggio, in caso di privatizzazione di AqP causerebbe sicuramente un aumento dei prezzi dell’acqua per gli agricoltori. A fine dicembre 2016 si sarebbe dovuto tenere un Consiglio di Amministrazione (CDA) di Acquedotto Pugliese che avrebbe dovuto ratificare l’assunzione di quattro nuovi dirigenti ,sulla cui trasparenza nella procedura di assunzione il MoVimento ha riscontrato parecchi dubbi. Inoltre si sarebbe dovuto procedere ad assumere in pianta organica l’ing. De Sanctis portando il suo stipendio dagli attuali € 60.000 annui ad € 240.000.
Il MoVimento 5 Stelle è riuscito al momento a far rinviare la discussione nel CDA. Intanto AIP ha espresso da pochi giorni il parere circa la strada da dover perseguire. Visto purtroppo il silenzio di Emiliano ha si indicato che la strada preferibile sarebbe l’affidamento diretto, ma ha detto pure che se continua a trascorrere ulteriore tempo, l’unica possibilità di AIP sarà la messa a gara del servizio.
Intanto il MoVimento 5 Stelle ha presentato in tutti gli oltre quaranta comuni pugliesi in cui è presente una proposta di delibera, che a Noci doveva essere discussa durante il Consiglio Comunale di lunedì 10 luglio 2017 ma è stata rinviata a fine mese, in cui si chiede al Consiglio di esprimersi a favore della trasformazione di AQP in Azienda Speciale in cui i comuni partecipano come organi decisionali e di aderire attraverso una specifica Convenzione alla costituenda Azienda Speciale Consortile. Solo in questo modo si potrà blindare AqP da qualsiasi scalata da parte di enti privati.
MoVimento 5 Stelle Noci