NOCI – In occasione dell’edizione 2017 della Serata dell’Emigrante, il grande ospite Edoardo Vianello, esponente di una “Scuola romana” di cantautori dal genere spiritoso e disimpegnato, con 50 milioni di copie vendute, si è sottoposto ai taccuini di LeggiNoci.it per rispondere ad alcune domande.
– È la prima volta che viene a Noci? Come le è sembrata?
«Noci la conoscevo già perché ci ho cantato 28 anni fa e ci sono anche ritornato non per cantare ma per mangiare un piatto di orecchiette a casa di una signora che mi aveva invitato in quella circostanza, quindi ritornarci mi fa molto piacere specie perché è un paese molto carino con un centro storico bellissimo».
– Quali progetti ha per gli anni a venire? Continuerà a cantare o ha deciso di fermarsi?
«Non lo so ancora, ma sicuramente finché ce la faccio canto».
– Per l’esibizione di questa sera a Noci ha qualche aspettativa?
«Si. Intanto in Puglia c’è sempre un pubblico colto, preparato e siccome il mio spettacolo, pur essendo molto frivolo, è preparato facendo molta autoironia, se il pubblico è attento lo apprezza anche di più. Quando il pubblico è distratto sente solo che le mie canzoni sono orecchiabili, invece vanno ascoltate con più attenzione e io sono sicuro che questa sera sarà così anche perché la piazza è fatta a platea teatrale, quindi la gente è seduta e non si deve nemmeno stancare, poiché nonostante le mie canzoni siano ballabili il mio è uno spettacolo da ascoltare. Sono convinto che andrà molto bene».