MARTINA FRANCA – Il notaio Arcangelo Rinaldi, presidente dell’Ufficio di Segreteria del Premio Umanesimo della Pietra per la Storia – Edizione 2017, ha effettuato lo spoglio delle schede inviate presso il suo studio dai componenti della Giuria Popolare e, conteggiate le centottantasei preferenze attribuite a diversi studiosi, ha dichiarato vincitore il professor Giuseppe Poli.
Il premio consiste nella comunicazione ufficiale della scelta della Giuria Popolare in una pubblica cerimonia, programmata per sabato 25 novembre alle ore 18.30 presso il Salone delle Adunanze dell’Associazione Artigiana di Mutuo Soccorso di Martina Franca, nel corso della quale il professor POLI terrà una conversazione e riceverà il multiplo d’arte in bronzo La Voce della Storia, realizzato nella fonderia del grandufficiale Giuseppe BELLUCCI.
Giuseppe POLI è ordinario di Storia Moderna presso l’Università degli Studi Bari. Negli corso degli anni ha insegnato diverse discipline del raggruppamento di Storia Moderna nell’Ateneo barese e in altre università.
La sua ricerca riguarda la storia sociale ed economica della Puglia con particolare riferimento alle strutture agrarie e ai ceti rurali tra il XVI e il XIX secolo, alla distribuzione del reddito a metà Settecento, al paesaggio agrario e alla trasformazione del territorio, alle condizioni dei ceti sociali in Età Moderna, alla storia delle città, ai mutamenti socio-economici determinati dall’Illuminismo in àmbito meridionale. Su questi argomenti ha pubblicato oltre un centinaio di lavori, tra monografie, saggi in volumi e articoli su riviste specializzate.
Il Gruppo Umanesimo della Pietra ha plaudito all’autonoma scelta della Giuria Popolare del Premio, assegnato nelle precedenti diciannove edizioni agli storici Cosimo Damiano FONSECA, Angelo MASSAFRA, Pasquale CORSI, Francesco Maria DE ROBERTIS, Giosuè MUSCA, Rosario JURLARO, Pina BELLI D’ELIA, Raffaele LICINIO, Giorgio OTRANTO, Clara GELAO, Roberto CAPRARA, Cosimo D’ANGELA, Andreas KIESEWETTER, Mario SPEDICATO, Gioia BERTELLI, Vito Antonio LEUZZI, Hubert HOUBEN, Pasquale CORDASCO e Vittorio DE MARCO.