NOCI – Ogni cantante e musicista che si rispetti conosce quanto è importante festeggiare Santa Cecilia, morta nel III secolo per difendere la propria fede in Cristo e associata alla musica (a partire dal tardo Medioevo) diventando patrona di tutti coloro che amano utilizzare le sette note in tutte le sue svariate combinazioni. Infatti, celebre è un’antifona legata a Santa Cecilia tanto da essere raffigurata, nelle varie interpretazioni, con uno strumento musicale. Nel quadro custodito dalla banda cittadina nocese che ne riprende il nome, la Santa è raffigurata mentre suona l’arpa.
E proprio questo quadro è stato venerato lo scorso 22 novembre, giorno in cui si ricorda liturgicamente Santa Cecilia, commemorata con una messa all’interno della Chiesa Madre e celebrata da don Stefano Mazzarisi. In seguito, come già accaduto l’anno scorso, all’interno della parrocchia, la Banda Cittadina Santa Cecilia – Giuseppe Sgobba ha voluto omaggiare la Santa e tutti i nocesi che hanno voluto passare una serata autunnale in compagnia della musica.
Dopo aver letto la Preghiera dei musicisti di mons. Marco Frisina, il maestro Giacomo Lasaracina ha voluto lasciare un messaggio: «A nome di tutti i componenti della banda cittadina, in memoria di Felice [Palattella, cofondatore della banda cittadina nocese, ndr] e di Sebastiano [D’Onghia, musicista de Gli amici del Plettro, ndr] che quest’anno ci hanno lasciato, voglio rivolgermi a te Signore. Non userò parole, ma mi servirò del dono che tu stesso ci hai donato, di quel talento che si esprime al posto nostro e chiede solo di essere ascoltato. Un talento che si muove nel silenzio e che nel silenzio troverà espressione. Da un pianissimo a un crescendo, da una preghiera sussurrata ad un urlo a piena voce, dal suono di un unico strumento alla sinfonia di un’orchestra intera. Se la musica, Signore, è il nostro talento, se questo è il dono tuo per noi, non ci occorre altro per parlarti. Da ogni nota ti giungerà un messaggio, una richiesta, un grazie, un grido di dolore e in una nota che potrà sembrarti vuota troverai quello che abbiamo da dirti e quello che abbiamo da darti. La musica ha solo sette note, ma son bastate per le grandi opere e da quelle sette note basse, alte o anche stonate volerà a te la nostra preghiera. Quando incontreremo una pausa ci fermeremo a pensarti e alla nota successiva continueremo a suonare per pregarti ancora».
Diversi sono stati i brani proposti, come Intermezzo dalla cavalleria di Pietro Mascagni, La vergine degli angeli tratto da La forza del destino di Giuseppe Verdi, Ave Maria di Giulio Caccini, L’altra notte in fondo al mare e Finale tratto da Mefistofele di Arrigo Boito, Memory di Rob Ares e la Marcia Militare Giocondità, alcuni accompagnati dai solisti Michele Fiorentino (flicorno sopranino) e Vittorio D’onghia (flicorno soprano).
L’appuntamento con la festa è rinnovata per il prossimo anno, mentre la banda cittadina nocese sarà sempre pronta a rallegrare con la musica con tanti eventi promossi nei prossimi mesi.