NOCI – I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria (G.I.C.O.) di Bari hanno eseguito due provvedimenti di sequestro del Tribunale di Bari – III Sezione penale, in funzione di Tribunale della Prevenzione, relativi a patrimoni di provenienza illecita riconducibili a due pregiudicati: Angelo Locorotondo, classe 1978, di Noci (BA), e Claudio Guerrieri, classe 1974, di San Severo (FG).
I provvedimenti ablativi, richiesti dalla Procura della Repubblica di Bari, a seguito di mirate e complesse indagini economico-patrimoniali condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo pugliese, sono stati emessi ai sensi della normativa antimafia (D.Lgs. 159/2011); gli stessi hanno riguardato n. 2 attività commerciali nel settore della produzione e vendita di prodotti lattiero-caseari, quote societarie, n. 4 conti correnti bancari, n. 1 appartamento di 150 metri quadrati e n. 1 box auto, per un valore complessivo di circa tre milioni Euro.
Il sequestro “di prevenzione”, detto anche “anticipato”, si prefigge lo scopo di evitare che i beni nella disponibilità dei soggetti considerati “socialmente pericolosi” (in quanto connotati da una spiccata dedizione al crimine, quali autori di reati di estorsione, incendio, turbativa sulla libertà dell’industria, trasferimento fraudolento di valori, evasione fiscale) possano essere distratti o comunque ceduti, anche e soprattutto fittiziamente, a prestanome. La valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nelle nel corso delle indagini nonché l’analisi e l’incrocio delle informazioni estrapolate dalle diverse banche dati in uso alla Guardia di Finanza hanno permesso di acclarare l’assoluta sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità degli indagati, anche per il tramite di prestanome, rispetto ai redditi dichiarati o all’attività economica svolta da questi ultimi. Riguardo alle strategie di contrasto alla criminalità organizzata e diffusa, da tempo si è evidenziata l’importanza dello strumento delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, capaci di limitare gli spostamenti dei malavitosi sul territorio e soprattutto, sul piano patrimoniale, di incidere sulla loro ricchezza nonché di determinare una “perdita di immagine e di prestigio” agli occhi dei loro sodali.
La Guardia di Finanza, nel contesto operativo del contrasto alla Criminalità Organizzata, considerato obiettivo strategico di primaria importanza, si prefigge lo scopo di ricostruire ed “aggredire” i patrimoni e le disponibilità finanziarie riferibili direttamente o indirettamente alle organizzazioni criminali, anche di stampo mafioso, al fine di limitare la pervicacia delle stesse nell’infiltrarsi nei gangli dell’economia legale.