NOCI – Gli atleti della Juniores del Noci Azzurri 2006 sono stati fermati sabato 21 aprile dal Barletta nella corsa al titolo di Campioni di Puglia. Dopo aver chiuso il campionato in prima posizione nel girone C, la squadra di mister Palazzo ha dovuto contendersi il pass per la finalissima regionale in un triangolare con il Barletta 1992 e l’Unione Calcio Bisceglie, vincitrici rispettivamente del girone A e B.
Termina in parità il match casalingo contro il Bisceglie e gli azzurrini soccombono in casa del Barletta, che abilmente conquista l’accesso alla fase successiva, durante la quale affronterà la vincente del triangolare parallelo tra le prime della classe dei gironi D, E, F. Sul 2-0 dello scorso sabato i nocesi vedono infrangersi i loro sogni di gloria, ma si portano con sé l’estrema gratificazione per una stagione da incorniciare. Perché, è doveroso ricordarlo, per la formazione azzurra si è trattato del primo campionato. Insomma, è proprio il caso di dire: buona la prima!
Visto lo strabiliante esordio, in casa Noci Azzurri resta comunque tutta la contentezza per i successi portati a casa, come ci dichiara soddisfatto il capitano Francesco Vittorini.
La stagione si arresta ad un passo dalla finalissima per il titolo regionale. Prevale la soddisfazione di essere arrivati fin qui o il rammarico per non aver centrato il massimo obiettivo?
Sicuramente c’è tanto dispiacere e rammarico per non aver centrato un obiettivo che sarebbe stato storico. Avevamo voglia di arrivare fino in fondo e, a mio parere, non avevamo nulla da invidiare alle nostre avversarie. D’altra parte, analizzando la stagione nel suo complesso, non possiamo che essere estremamente soddisfatti e orgogliosi del nostro cammino. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario.
Come vi siete preparati al triangolare e cos’è mancato per farcela? Vostro demerito o merito degli avversari?
Dopo la vittoria del nostro girone siamo arrivati un po’ stanchi dal punto di vista fisico e mentale alle fasi finali. Il campionato è stato lungo e combattuto fino all’ultima giornata. Questa ovviamente non è l’unica causa della nostra eliminazione, anche perché ho notato alla vigilia tanto entusiasmo e tanta voglia di fare bene. In entrambe le partite del triangolare eliminatorio ognuno di noi ci ha messo il cuore e lo spirito giusto. Purtroppo il campo non ci ha dato ragione, ma il calcio è questo. L’unica cosa che ci manca, a mio parere, per giocare a certi livelli, è un pizzico di personalità e tranquillità. Spesso ci facciamo dominare dalle emozioni, ma con l’esperienza sono certo che cureremo anche questo aspetto.
Risultati super positivi, invece, durante la regular season chiusa in prima posizione al vostro primo campionato. Qual è stato il vostro punto di forza? Ve lo aspettavate?
Vincere il campionato era un sogno ad inizio stagione, non di certo un’aspettativa. Alla prima stagione il nostro obiettivo era formare un gruppo valido, fare esperienza e crescere. Nonostante questo, non ci siamo mai posti limiti, abbiamo affrontato ogni partita come se fosse l’ultima e dopo un po’ di partite ci siamo resi conto che potevamo giocarcela con tutti nonostante fossimo una squadra molto giovane. Il nostro punto di forza è stato sicuramente il gruppo, sempre molto coeso e unito. Ci siamo sempre allenati con costanza e impegno, soffrendo e esultando tutti insieme. Ne approfitto per ringraziare i miei compagni con cui ho vissuto emozioni incredibili e che mi hanno sempre aiutato, il mister che ci ha insegnato davvero tanto e tutta la società che ha permesso tutto questo.
Qual è stata la vittoria più bella della stagione?
Ce ne sono tante di partite belle che ricordo. Sicuramente la vittoria in casa contro una squadra come il Fasano è stata un’enorme soddisfazione. Ma mi piace ricordare anche la partita di Rutigliano, dove siamo passati in vantaggio nei primi minuti e poi abbiamo sofferto tutti insieme per mantenere il preziosissimo punteggio.
Ad oggi, quali sono i propositi per il prossimo campionato?
Non so quali sono le intenzioni della società al momento. Per noi sarebbe davvero bello mantenere questo gruppo e continuare il nostro cammino. Personalmente il sogno è quello di giocare nella prima squadra del Noci. Vedremo se questo sarà possibile.