NOCI – Con due post apparsi su Facebook nel Gruppo Comunale Aido Noci, la sezione locale dell’Aido annuncia la chiusura. I post sono stati pubblicati a cavallo di una missiva diramata agli organi di stampa in cui si accusa di esserci stato del mobbing e dei conflitti d’interesse a livello nazionale all’interno dell’associazione.
Il primo post è stato pubblicato il 10 aprile scorso e recita così: “Con questa terz’ultima raccomandata
SI CHIUDE definitivamente quella che viene chiamata vita associativa per lo svolgimento di incarichi e competenze previste dallo STATUTO E REGOLANENTO dell’aido nazionale. Aido Noci Estinto“.
Di seguito riportiamo la nota diramata a mezzo stampa:
Nove gruppi comunali dell’AIDO (Associazione Italiana Donazione Organi, Tessuti e Cellule) della provincia di Bari si sono sciolti. Sezioni storiche come quelle di Conversano, Gravina in Puglia, Giovinazzo, Mola di Bari, Monopoli, Noicattaro, Palo del Colle e Polignano a Mare protestano contro la “condanna” da parte dei vertici dell’AIDO nazionale che ha decretato l’interdizione dagli incarichi associativi (art. 23 comma 12 lettera E del Regolamento Statuto AIDO) dei loro presidenti. Le colpe: aver evidenziato una serie di “anomalie”, violazioni allo Statuto e conflitti di interessi nelle assemblee elettive. I gruppi si erano anche rivolti a un legale, dopo svariate richieste e implorazioni di intervento, sempre ignorate.
Il precedente caso.
Non è la prima volta che pesanti sanzioni gravano senza alcuna colpa. Negli anni era stata applicata la stessa sanzione alla presidente provinciale di Bari, Gianna Pascali – poi revocata – perché aveva diffuso in rete su invito del Consiglio provinciale un documento sulla riorganizzazione dal basso dei gruppi. Sanzioni poi revocate.
Puglia ultima regione per donazioni.
Oggi, con questo atto di protesta, si pone fine a un lavoro ultradecennale indispensabile per il territorio e per la divulgazione dei veri valori associativi. Una decisione che deve far riflettere, poiché i dati della Puglia non sono affatto incoraggianti in tema di donazione organi: infatti, secondo la relazione del Ministero della Salute la nostra regione è penultima (precede solo la Calabria) per percentuale di donatori utilizzati, in controtendenza rispetto a tutte le altre regioni italiane. Allarmante risulta anche il confronto tra il numero annuale degli iscritti all’Associazione che è vistosamente crollato: dimezzato per la precisione (nel 2012 iscritti 1037 vs nel 2017 iscritti 595).
La relazione del Ministero vede la Puglia all’ultimo posto con appena 11,5 donatori di organi per ogni milione di residenti, contro una media nazionale di 28,5.
Questa escalation negativa può essere che annoverata come un caso vero e proprio di mobbing del volontariato, senza precedenti in letteratura.
È un addio doloroso all’AIDO, ma non all’associazionismo: l’amore verso il prossimo sarà sviluppato altrove, dove è l’uomo al centro e non già la “burocrazia”.
Successivamente a questa nota, il 28 aprile scorso, sempre su Facebook nel Gruppo Comunale Aido Noci è apparso questo secondo post: “Alla luce del sole, I FATTI; ben 9 gruppi “storici “del SUD BARESE ESTINTI. Chi gode di una certa altezza dovrebbe avere una maggiore visuale e attenzione dei piccoli centri comunali e regionali, a noi è arrivata solo un influenza negativa. Ecco quanto dovuto“.
Contatta la referente locale Anna Intini la stessa non ha inteso rilasciare dichiarazioni.