NOCI – Dopo la pubblicazione della notizia sull’ingresso di Dino Mansueto, candidato e non delegato alla presentazione della lista, nella stanza del segretario comunale oltre l’orario consentito fissato per le ore 12 e il ritiro delle candidature da parte di alcuni della coalizione di Piero Liuzzi, il giornale ha voluto approfondire nel merito la questione.
Rispetto a quanto dichiarato dal candidato sindaco Liuzzi, tentando di negare l’evidenza, pare che le cose non stiano proprio così. Abbiamo appreso che la vicenda è all’attenzione della Guardia di Finanza che ha posto l’attenzione su diversi punti. Il primo riguarderebbe l’ingresso da parte di Dino Mansueto, candidato ma non delegato della lista Fratelli d’Italia, che inizialmente sostava dinnanzi alla stanza con cartelline e timbri dove si accingeva a verificare la documentazione delle liste di Liuzzi per poi entrarci quando le porte erano già chiuse ben 40 minuti dopo (vedi foto).
Oltre alla tardiva presentazione della documentazione in sede di presentazione delle liste che a differenza degli altri è avvenuta a porte chiuse, anche quella dell’accettazione delle candidature alla carica di consigliere comunale sempre della coalizione di Piero Liuzzi. In merito a quest’ultimo punto la dichiarazione di accettazione della candidatura alla carica di consigliere comunale ai sensi dell’articolo 21 comma 2 del DPR 28/12/2000 n.445 dice che: “l’autenticazione e’ redatta di seguito alla sottoscrizione e il pubblico ufficiale, che autentica, attesta che la sottoscrizione e’ stata apposta in sua presenza, previo accertamento dell’identità del dichiarante, indicando le modalità di identificazione, la data ed il luogo di autenticazione, il proprio nome, cognome e la qualifica rivestita, nonché apponendo la propria firma e il timbro dell’ufficio”.
Nel caso di specie, emergerebbe che chi avrebbe proposto la sottoscrizione alla candidatura di consigliere comunale non sarebbe un pubblico ufficiale autorizzato così come prevede l’art 14 della Legge n.53 del 21 marzo 1990 che a tal proposito recita: “Sono competenti ad eseguire le autenticazioni che non siano attribuite esclusivamente ai notai, i giudici di pace, i cancellieri e i collaboratori delle cancellerie delle corti di appello, dei tribunali, i segretari delle procure della Repubblica, i presidenti delle province, i sindaci, gli assessori comunali e provinciali, i presidenti dei consigli comunali e provinciali, i presidenti e i vice presidenti dei consigli circoscrizionali, i segretari comunali e provinciali e i funzionari incaricati dal sindaco e dal presidente della provincia. Sono altresì competenti ad eseguire le autenticazioni di cui al presente comma i consiglieri provinciali e i consiglieri comunali, che comunichino la propria disponibilità, rispettivamente, al presidente della provincia e al sindaco”.
Infatti sembrerebbe che numerosi candidati nelle liste di Liuzzi avrebbero posto la firma negli orari più disparati, alcuni anche in pigiama, a gente non addetta ad autenticare le firme. Ci sarebbero filmati e foto nelle mani di chi sta conducendo le indagini. Si attendono ulteriori sviluppi da parte degli organi inquirenti.