NOCI – Lo scorso 1° giugno, presso la sede di Loco 52 si è svolta la presentazione del libro “Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese” scritto da Roberto Guido, che non è una semplice guida bensì un racconto di ciò che ha rappresentato l’Acquedotto Pugliese per il Meridione, concepito solo agli inizi del ‘900.
La serata è stata organizzata da La Ciclofficina e Ciclo Noci Vintage – La Matta – Ciclostorica Pugliese, consentendo a tutti gli appassionati ed interessati di ascoltare in prima persona l’esperienza vissuta per ben due volte dall’autore, in compagnia di altri avventurieri che, come lui, hanno percorso in bicicletta circa 500Km lungo l’intera estensione della Ciclovia che attraversa tre regioni, Campania, Basilicata e Puglia, partendo da Caposele fino a giungere a Santa Maria di Leuca, impiegandoci sei giorni.
Lo scrittore, nel raccontare il suo splendido viaggio, ha esordito dicendo: «Siamo partiti nel 2015 con questa ciclo-esplorazione ed eravamo solamente in quattro. La grande passione con la quale ci siamo affacciati a quest’avventura non ci ha mai abbandonati, anzi ci ha aiutati a scoprire la bellezza di questo itinerario. Il secondo anno è stata un’esperienza straordinaria per la maggiore attenzione sulla Ciclovia, inserita tra le 4 Ciclovie di interesse nazionale, perciò intorno a noi si è creato un associazionismo locale che è stata la nostra energia. Eravamo un gruppo molto variegato composto da una ventina di persone, alle quali si sono aggiunte tante altre persone del luogo che ci hanno accompagnato e che ci hanno dato la possibilità di scoprire tante cose che altrimenti sarebbero state difficili da individuare. Grazie a loro, ogni tappa è stato un continuo arricchimento. Il progetto vuole inquadrare soprattutto la dorsale della condotta storica dell’acquedotto pugliese come percorso pedalabile».
A dialogare con l’autore sono stati Valentina Novembre e Giovanni Pugliese, i quali con alcune domande hanno focalizzato l’attenzione sugli aspetti più importanti del libro e soprattutto della Ciclovia, giungendo alla descrizione dettagliata della percorribilità di ogni singolo tratto, il tutto arricchito dalla proiezione delle foto del percorso scattate durante il viaggio.
«In tutto le tappe effettuate sono nove, poiché nel primo tratto sono spezzate in tratti molto brevi per i notevoli dislivelli. Dal punto di vista tecnico è un percorso molto vario, e l’intero itinerario non consente mai di vedere il mare tranne per la fine, perché si tratta di un viaggio nell’Italia interna del sud, in territori accomunati dal fatto che fino a pochi anni fa erano considerate aree, invece oggi li guardiamo sotto un altro punto di vista, come natura incontaminata. Bisogna considerare questi luoghi come gioielli da rispolverare e mettere in mostra» ha aggiunto Roberto Guido.
I protagonisti di quest’avventura hanno unito la passione per la bicicletta a quella per la Puglia e per il sud Italia, superando ogni difficoltà e percorrendo una via immersa tra paesaggi molto diversi tra loro, ognuno dei quali evoca la storia di un popolo.
Sono previsti una serie di bandi, alcuni già in vigore, per la progettazione di primo livello di alcuni tratti della Ciclovia, perciò per il futuro si può auspicare ad una valorizzazione e manutenzione di questa zona affinché maggiori ciclisti possano godere delle bellezza che i territori dell’Irpinia, del Vulture, dell’Alta Murgia, della Valle D’Itria e del Salento.