NOCI – Ogni qualvolta si avvicina una festa religiosa, patronale come quella di San Rocco, o se si tratta della Madonna della Croce o dei Santi Medici, da un paio di anni a questa parte, tra le tante polemiche, una riguarda i colorati e soprattutto rumorosi fuochi pirotecnici. Che sia da parte di chi non vuole essere svegliato alle 8 di mattina dal loro boato assordante per comunicare l’inizio dei festeggiamenti o per chi si preoccupa per tutti gli amici a quattro zampe che soffrono durante tutto lo spettacolo, molti cittadini si riversano sui social esprimendo il proprio disappunto su questo immancabile spettacolo.
Una soluzione, però, è stata proposta dal Comune di Torino per i festeggiamenti in onore del Santo patrono San Giovanni Battista. La giunta Appendino, in una delibera dello scorso marzo, ha abolito lo spettacolo pirotecnico finale della festa patronale sostituendolo con uno stormo di 200 droni luminosi «controllati in volo da un software che ne gestisce le piroette in sintonia con la base musicale, compirà evoluzioni nel cielo formando figure colorate, rispettando l’ambiente e senza il fragore non sempre gradito dai cittadini».
Così domenica scorsa, nei cieli di Piazza Castello dell’ex capitale italiana, 30 mila tra torinesi e curiosi, hanno assistito allo spettacolo di 200 aeromobili controllati da un software scritto dal team droni Intel Shooting Startm, la divisione della multinazionale americana leader nella produttrice di microprocessori, circuiti per schede madri e schede video. L’azienda ha sponsorizzato e proposto uno spettacolo «di droni luminosi più lungo mai realizzato da Intel, per la prima volta in Europa e in un evento pubblico», raffigurando nei cieli di Torino i simboli della città come la Mole Antonelliana e il toro simbolo della società calcistica, ma anche un’auto, un aereo, l’uomo vitruviano e tante altre figure luminose sulla musica di grandi classici. A completare lo spettacolo tecnologico, è stato proposto, inoltre, un videomapping sulla facciata del Palazzo Reale, una tecnica utilizzata da diversi anni anche sul prospetto della basilica di San Nicola a Bari durante l’omonima festa patronale.
Naturalmente, con quanto scritto, non si vuole puntare il dito con l’instancabile lavoro di tutti coloro che sono impegnati nel campo dell’arte pirotecnica i quali propongono, con i fuochi d’artificio, colori e coreografie da sempre legati alla tradizione delle feste patronali. Si vuole portare a conoscenza quanto la tecnologia stia prendendo sempre più il sopravvento nel nostro quotidiano, portando soluzioni innovative che possono piacere o meno. Già Noci ha sperimentato le luminarie musicali nelle scorse feste patronali, trovando cittadini a favore e altri decisamente in disaccordo. Di certo un evento della portata di quello di Torino difficilmente potrà essere replicato nell’immediato nel nostro paese, ma rappresenta una visione diversa per una festa alternativa. Per ora godiamoci le luminarie, il luna park, le bancarelle, le processioni e i fuochi pirotecnici per la pace degli amanti delle tradizioni e per chi, oggi, vorrebbe che queste si modificassero.