NOCI – Partirà oggi alla volta dell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore seguendo la via Francigena per un percorso spirituale e di vicinanza a Dio. Si chiama Antonello Martiradonna, è di Bari, ma da circa due anni si era trasferito a Noci presso la comunità della Madonna della Croce.
Proprio qui giovedì pomeriggio si è tenuta la santa messa con annessa benedizione del pellegrino, ovvero il saluto alla comunità prima della partenza. Durante la celebrazione don Carmine Chiarelli ha paragonato il viaggiatore Antonello Martiradonna al pellegrino San Rocco patrono della città di Noci. Inoltre ha fatto una distinzione tra i viandanti, per cui vi sarebbero: il vagabondo, il turista, il finto pellegrino ed infine il Pellegrino per Devotionis Causa. Martiradonna apparterrebbe a quest’ultima categoria. Ma non è stato tutto così semplice. Martiradonna ha dovuto impegnarsi seriamente prima di intraprendere questo viaggio con una preparazione che guarda alla parte più profonda dell’animo e che vede la vicinanza agli ultimi. Burocraticamente invece ha dovuto ricevere le Credenziali del Pellegrino prima di mettersi in marcia. Un viaggio regolato dai Canoni Vaticani. «Partirò da Bari e mi dirigerò a Bitonto come prima tappa. Il cammino mi porterà per i prossimi 2 mesi a raggiungere prima la Grotta dell’Arcangelo Michele in Monte Santangelo e successivamente, percorrendo la via Micaelica, raggiungerò prima il Vaticano, per poi dirigermi verso l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore sita in provincia di Siena».
«Ci tenevo a salutare la città di Noci che mi ha dato tanto – dice a LeggiNoci Antonello Martiradonna prima del viaggio – a partire dall’accoglienza ricevuta dall’abbazia benedettina della Madonna della Scala e quella della comunità Madonna della Croce. Noci è stata per me quello che non è stata la grande città pugliese». Ha anche aperto un blog dove scriverà i suoi “appunti spirituali”. «Il titolo del blog Apostolicam Actuositatem non è stato inventato da me, ma deriva dal Concilio Vaticano II e si riferisce proprio al Pellegrino – racconta – In questi ultimi anni, il Signore Gesù, mi ha dato la possibilità di fondare Amici di Maria Santissima, di scrivere un adattamento della Santa Regola di San Benedetto e applicarla a livello laico, con una formula di accoglienza e cura del povero. L’inizio di questo nuovo cammino, in realtà non è altro che un prosieguo. Oggi conosco il mio animo ma non so quale sarà il mio Spirito quando giungerò presso l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore. A tutti coloro che mi chiedono: Chi sei? La mia risposta è sempre uguale per tutti: sono un semplice battezzato come te».