Al Settembre in Santa Chiara una Noci inedita dentro e fuori le mura

NOCI – È una Noci inedita quella presentata dagli architetti Francesco Giacovelli e Orazio Pietro Sansonetti nell’ambito delle conferenze storiche del Settembre in Santa Chiara. In questo secondo incontro, moderato da Giuseppe Basile, i due architetti non solo hanno mostrato bellezze nascoste dentro e fuori il conglomerato urbano del paese, ma hanno anche descritto una Noci ipogea ed epigea.

In apertura di serata l’intervento del direttore del Gruppo Umanesimo della Pietra Domenico Blasi ha ricordato quale grande valore ha dato Noci alla buona riuscita delle opere edite dal gruppo di origine martinese, e che già dagli anni ’70 del secolo scorso il gruppo culturale aveva già annoverato tecnici come architetti e ingegneri per descrivere i monumenti storici che costellano il territorio. «La storia locale – dice Blasi – rafforza l’identità territoriale», e poi aggiunge: «Qui a Noci attraverso Nicola Bauer abbiamo appreso che la storia locale non doveva più essere appannaggio dei topi da biblioteca ma fruita da tutti», il riferimento è allo studio che il docente sindaco di Noci aveva effettuato sulle masserie nocesi pubblicandolo a puntate sul notiziario mensile locale.

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Quindi si è entrati nel vivo della serata con l’arch Francesco Giacovelli che ha posto all’attenzione del Chiostro delle Clarisse alcuni punti architettonici forti sia intramoenia che extramoenia. Dentro le mura il lavoro di ricostruzione storica dell’architetto Giacovelli si è concentrato sulla parte antica del centro storico, in modo particolare Largo Torre e Largo Sottotenente Rotolo. Attraverso l’utilizzo del georadar Giacovelli ha inteso ipotizzare come potevano essere state costruite le mura della città di Noci in epoca medievale e a cosa servivano le case-torre che vi erano posizionate. Inoltre Giacovelli è ritornato sulla fagocitazione urbana che la torre di Largo Rotolo ha subito nel corso degli anni. Extramoenia Giacovelli invoca a gran voce l’istituzione a patrimonio storico architettonico della Calcara di Casaboli, «un unicum del territorio – spiega Giacovelli – che esprime valore monumentale e per tale ragione deve essere tutelato». La calcara altro non è che la fornace situata a Casaboli e arrivata sino ai nostri giorni in un ottimo stato di conservazione. La calcara serviva per la produzione della calce viva utilizzata in carpenteria, e che insieme alla pozzolana e al pietrisco serviva a formare il cocciopesto che altro non era che la base della pavimentazione delle case. Sempre fuori le mura Giacovelli si sofferma sullo jazzo monumentale di Masseria Gemmabella e sulla rivalutazione di Masseria Sorresso.

Parola al giovanissimo architetto Orazio Pietro Sansonetti, al suo debutto al ciclo di convegni storici, che disvela una Noci sotterranea e il fenomeno del carsismo. Spiega che a Noci vi sono censite ben 18 grotte e che una di queste, Gemmabella, è un bell’esempio di fenomeno carsico murgiano. Sansonetti inoltre è autore di un bellissimo video effettuato con l’ausilio di un drone con il quale ha ripreso alcune delle peculiarità storiche più belle di Noci. Partendo da piazza Garibaldi ci si muove verso Masseria Scozia, il “Paretone del Diavolo”, la fornace di Casaboli, Gemmabella, Barsento, Sarmenzano, Scarciullo, per ritornare alla Chiesa Matrice (è possibile vedere il video cliccando qui). Inoltre l’architetto Sansonetti, partendo dal valore funzionale e storico del “Paretone del Diavolo”, si sofferma sull’arte allevatoriale della transumanza. Secondo il suo studio, la transumanza di capi bovini nel nostro territorio avviene in due periodi dell’anno, estate e inverno, ed in senso contrario alla stagione da o per i territori lucani. Punto di snodo è il Casino del Duca situato a San Basilio in territorio di Mottola. Secondo Sansonetti l’ultima transumanza che ha attraversato il nostro territorio è avvenuta nell’estate del 2015 in cui è passata una mandria di circa 300 bovini.

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Il prossimo appuntamento con la storia locale è per giovedì 27 settembre in cui un altro architetto, Walter Putignano, illustrerà i 70 anni dell’edificio scolastico Positano. L’indirizzo di saluto è affidato all’avvocato Josè Mottola presidente del Centro Culturale Giuseppe Albanese organizzatore del ciclo di conversazioni storiche.

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