NOCI – Sconosciuto: “Buongiorno Rocco, come procede il tuo viaggio? Si, si, tranquillo, vedo nel tuo volto la sorpresa. Io sono Cristoforo, mi chiamano San Cristoforo, patrono dei viandanti. Anche io come te sono stato impegnato in una vita attiva, improntata all’azione, al pensiero fattivo. Avvertivo però il bisogno di cercare qualcosa di me che mi rendesse più pieno, diverso da chi ero prima, diverso dagli altri. Per questo anche io, come te, mi sono messo in cammino, alla ricerca del miglior me, alla ricerca di una elevazione, alla ricerca della felicità. Sono partito lasciandomi alle spalle i miei luoghi, i miei amici e nemici, le mie ombre e difetti. Ad un tratto nella mia vita ho avuto paura di essere bloccato, imprigionato in un modo di vivere conforme, ma io avevo altre ambizioni, cercavo significato per la mia vita, cercavo amore e fede, ambivo alla capacità di separarmi e cercare altrove per essere libero. Ero assetato di qualcosa che non saprei dirti bene come si chiama, qualcosa di misterioso ed inafferrabile che va oltre la quotidianità.
Inseguendo quella chiamata interiore, caro Rocco, ho rotto con i compromessi del passato, ho disinvestito dal mondo esterno ed ho avuto un giorno il privilegio di incontrare quello che cercavo. Ho portato in spalle qualcosa dal peso straordinariamente grave. Ho pensato di parlarti caro Rocco, di mostrarti lo spirito di tutte quelle anime che a te guardano come possibilità di individuarsi e di mettersi in cammino per trovare quel senso liberatorio e fortificante. Anche tu, lungo il faticoso cammino per Lourdes, troverai quello che cerchi. La tua fede ti accompagnerà nel richiamo verso il pacato passaggio al tuo mondo interno. E adesso zaino in spalle e pedalare, la pienezza arriva un passo dopo l’altro.”
Rocco: “San Cristoforo, davvero inaspettata la sua rivelazione, farò tesoro delle sue parole e mi sentirò più forte. Grazie di cuore.”
Questo dialogo dedicato a Rocco Rinaldi vuole essere uno spunto di riflessione al senso dell’impresa. Contestualmente un messaggio di vicinanza spirituale che molti nocesi hanno per l’amico Rocco.