NOCI – I fatti di Apricale, in Liguria, hanno acceso un focus sulle battute di caccia e sulla stagione venatoria in atto. Per quanto riguarda la Puglia l’esercizio venatorio è regolamentato dal calendario venatorio pubblicato dalla Regione Puglia ai sensi dell’art.30 della L.R. n. 59/2017.
In modo particolare a Noci la caccia è vietata nelle due oasi protette di Barsento e Madonna della Scala, e noi cosiddetti “fondi chiusi”, ovvero zone in cui i proprietari terrieri hanno dichiarato il divieto assoluto dell’attività venatoria; l’esercizio è comunque consentito nelle zone SIC e ZPS con relative restrizioni. La normativa vigente si è fatta sempre più stringente per i cacciatori che possono, in deroga alla legge nazionale che prefigura l’avifauna come bene indisponibile dello stato, dare seguito all’esercizio venatorio solo negli Ambiti Territoriali di Caccia per cui sono autorizzati all’esercizio.
Secondo quanto disposto dal calendario venatorio in vigore per i solo cacciatori residenti in Puglia, nel periodo 01 ottobre – 28 ottobre 2018 le giornate di caccia saranno tre a scelta del cacciatore tra il lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica, per il resto rimane invariato il periodo di tre giornate precise quali il mercoledì, il sabato e la domenica. Nel periodo 15 ottobre 2018 – 30 gennaio 2019 è vietato cacciare negli uliveti in forma di rastrello in più di tre persone. Su tutto il territorio regionale è fatto divieto assoluto del prelievo della specie “Beccaccia” attraverso la “posta” ovvero durante “il passaggio” mattutino e serale. Stando a queste disposizioni nel periodo corrente e sino al 28 novembre è possibile cacciare l’allodola, cervo, daino, muflone. Sino al 30 gennaio: tordo bottaccio, tordo sassello e cesena, colombaccio, germano reale, folaga, gallinella d’acqua, porciglione, frullino, canapiglia, pavoncella, alzavola, codone, mestolone, fischione, moriglione, beccaccino e cinghiale.
La caccia è consentita da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto. Ed è qui che il più delle volte si verificano episodi di bracconaggio. Il personale dei Carabinieri Forestali predispone controlli mirati nel periodo di caccia proprio per evitare che i cacciatori possano approfittare indebitamente di vantaggi non consentiti. Tra questi figurano anche i cosiddetti richiami, apparecchi elettromagnetici che riproducono i versi di alcune specie di volatili migratori. Oltre a questo il personale di polizia vigila sulla documentazione e sul rispetto delle distanze dai luoghi antropizzati, il tutto per far si che non si ripetano situazioni spiacevoli come in Liguria.