Successo per la prima del film “Solitudine e sete”

PUTIGNANO – Cineteatro Margherita di Putignano stracolmo di gente per la prima del film “Solitudine e sete”, mediometraggio di Fedele Dalessandro che racconta il tormento interiore di un orfano, vittima di bullismo da bambino, socialmente depresso e apatico da adulto. La serata è stata condotta dal noto giornalista del TG 2 Daniele Rotondo che ha intervistato lo staff e coinvolto il pubblico che ha interagito con il gruppo di lavoro in un’atmosfera piacevole e pregna di buoni propositi. L’Amministrazione Comunale di Putignano ha patrocinato l’evento, in particolare con l’interessamento del sindaco Domenico Giannandrea, e l’assessore alla cultura Emanuela Elba.

La pellicola, intima e generalista allo stesso tempo, illustra uno spaccato di vita dedicato a chi ha subito, in tenera età, le vessazioni e le umiliazioni da parte dei propri coetanei, che invece di creare armonia e affinità, addetita e discredita. L’emarginazione, la discriminazione si ripercuotono anche nel periodo di crescita finanche ad essere presenti nella vita ormai matura della vittima. Il protagonista, ottimamente interpretato dal nocese Francesco Eugenio Curci già componente della compagnia teatrale Chimanca, vive una situazione terrena difficile, legata alla scomparsa della madre, che lo ha concepito in età adulta, e dall’assenza della figura paterna che non ha mai conosciuto, non avendo egli voluto assumere le proprie responsabilità. Il mal d’essere del protagonista si svela nella società odierna che schernisce e quasi evita un contatto con un uomo perso nella sua solitudine.

La scena di violenza perpetrata da un gruppo di bulli, interpretati da Dario Palazzi, Antonello Boccardi e Francesco Dongiovanni, costituisce l’apice di questa refrattarietà. Ornella Anna Legrottaglie, Roberto Luca Loiacono, il piccolo Vincenzo Petruzzi, Francesca Losito, Sara Nigri, Patrizio Polignano, Mino Barletta e il pianista Vincenzo Palattella completano il cast di questa produzione a basso costo ma dall’elevato impatto sociale. La storia è stata scritta a più mani dal gruppo Tumofaigirar: Domenico Passiatore, Rosy Delfine, Cristiano e Fedele Dalessandro, Valeria Schino e Nicoletta Padovano. Quest’ultima è anche la sceneggiatrice della storia. Insostituibili Valeria Schino alla direzione della fotografia e Michele di Mauro, fotografo di scena e assistente di ripresa, Katia Mangini per i suoni in presa diretta, Cristiano Dalessandro per il synchro ciak e riprese in controcampo.

L’apporto di tutti gli amici ha consentito di portare a termine il complesso progetto e questo rappresenta l’unico budget utilizzato per la realizzazione. Tale aspetto non è stato indifferente al noto giornalista, abituato a produzioni con budget elevati, dagli esiti non sempre all’altezza dei costi sopportati. Gli effetti sonori e visivi sottolineano ottimamente i momenti topici del racconto. La voce fuoricampo di Paola Palazzi è l’Io narrante del personaggio, una sorta di Grillo parlante, a tratti consolatorio, a volte cinico e diretto. Altra voce fuoricampo è quella di Ornella Legrottaglie, la madre, che nel disperato immaginario del protagonista, tenta dall’oltretomba di creare un contatto consolatorio con il proprio figlio, a volte in antitesi alla voce della coscienza. La colonna sonora in elettronica è stata concepita e realizzata dallo stesso regista Fedele Dalessandro, autore tra l’altro dello struggente Baritango, realizzato con strumenti acustici campionati.

Bellissima la canzone “Come ti vorrei” che è il leitmotiv nella parte centrale del film, quella che descrive con diversi flashback la storia d’amore dei genitori del protagonista, fino all’irresponsabile abbandono della donna in dolce attesa. La canzone è stata scritta da Benedetta Palattella, cantata da Sara Nigri con Vincenzo Palattella al pianoforte, registrata dal vivo al Ueffilo jazz club. In progetto la registrazione in studio della canzone con un videoclip da realizzare utilizzando anche alcuni fotogrammi del mediometraggio. Il film sarà distribuito in diverse sale cinematografiche sul territorio nazionale, in previsione di partecipare al prossimo premio David di Donatello, ove il format per la partecipazione consenta l’iscrizione di un medio metraggio, al Festival del Cinema di Roma, nonché altri importanti concorsi cinematografici.

Vincenzo Palattella e Fedele Dalessandro sono stati recentemente interpellati per realizzare un nuovo progetto: un lungometraggio che dovrebbe realizzarsi con l’apporto di Apulia Film Commission e Veneto Film Commission, per una produzione nazionale di grande spessore culturale.

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