NOCI – Il tour LiBertè ha fatto tappa a Noci: ieri, 7 agosto, la magmatica ed inarrestabile Loredana Bertè ha coinvolto e travolto con la sua energia le migliaia di persone che hanno riempito il Foro Boario. La sua voce intensa e graffiante ha così inaugurato l’Animenote Music Festival, la rassegna musicale curata da Gioia e Vita Srl, evento di punta dell’agosto nocese.
A precederla sul palco sono le sue parole, che risuonano da un fuori campo, scandendo lentamente un importante invito contro il bullismo: “impariamo a non prendere in giro, ma ad apprezzare le diversità. Diverso, uguale, unico: no al bullismo”. Diversa ed unica, con i suoi capelli blu elettrico, il suo vestito nero di pelle e la sua potente personalità eccola apparire di fronte al folto pubblico accorso a Noci, al quale offre uno spettacolo unico. Due ore no stop di ritmo e volume, durante le quali la regina del rock ripercorre la strada gloriosa e tortuosa dei vecchi successi e degli ultimi brani. Esordisce con “Maledetto Luna-Park”, colorata e al contempo amara rappresentazione della vita come una giostra in cui “si va su, si va giù” e nell’altalena quotidiana la sua risposta è “canto e non la smetto”. Perché è nella musica che la cantante calabrese ha sempre trovato sfogo e rifugio, costruendo tra le note uno spazio insostituibile in cui esprimere la sua rabbia e i suoi tormenti.
E le sue canzoni diventano così dialoghi con il mare, forza naturale incessante e ribelle come lei. Un “Mare di inverno” il suo, senza i rumori estivi, dove si annega nel silenzio, con la paura irrazionale di restarsene soli: “mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via; mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia”. Oltre il mare, un’altra sua interlocutrice privilegiata è la luna, non soltanto quella più celebre che “bussò dove c’era il silenzio” (“E la Luna bussò”), ma anche quella a cui si rivolge dopo la morte della cara sorella Mimì. È indubbiamente uno dei momenti più toccanti della serata, quando con voce sofferta riporta la mente all’amata Mia Martini, con la quale ha perso un pezzo di sè: “e come si sta male a ridere da soli in queste notti, luna, in cerca di altri voli. E che fine ha fatto, che fine ha fatto Dio?” (“Luna”). Interrogativi esistenziali messi in musica: è questa Loredana Bertè, che incanta tutti con la sua straordinaria forza.
Ed in compagnia del mare e della luna, tra fulmini e stelle, tra tempeste ed arcobaleni procede la serata, flusso senza sosta. Il concerto è un po’ un viaggio, un viaggio tra le emozioni con le valigie piene di ricordi, ma anche un viaggio propriamente geografico tra i luoghi, tra le sonorità lontane e straniere, riproposte in due medley: medley jazz sui ritmi brasiliani e medley Indocina. Il repertorio che propina è ricco e vario ed alterna brani datati come “Mi manchi” a testi più recenti dell’ultimo album come “Una donna come me”, una delle canzoni proposte con un eloquente video di Asia Argento, in merito alla quale la Bertè afferma soddisfatta: “sono la sua mamma rock”. Non manca, naturalmente, l’esibizione del successo sanremese: sulle note di “Cosa ti aspetti da me” al Foro Boario tutti cantano a squarciagola ed al termine è standing ovation. Pioggia di applausi per lei, come quando intona “Davvero”, canzone dal testo fortemente sentito, che recita: “l’unica cosa che so è che per fare luce bisogna bruciare”. Brucia e brilla Loredana, in questo spettacolo traboccante emozioni, durante il quale si ferma solo qualche minuto per lasciare il palco ad Aida Cooper, storica corista, che con la sua voce sinuosa delizia i nocesi con “Quante volte”.
Il tempo di riprendere fiato e la Bertè è di nuovo di fronte al suo pubblico, come un ciclone, che inneggia alla libertà e all’autonomia cantando “Io ballo sola”, accompagnata ancora una volta da un emblematico video di Asia Argento. Non c’è dubbio che sia quello della libertà l’alfabeto prediletto dalla cantante, come del resto propone il nome del suo ultimo album “LiBertè”, che con un riuscitissimo gioco di parole lega la sua identità all’assenza di vincoli e catene. Sul palco propone il brano omonimo, presentandolo come un manifesto al genio e alla follia, in cui emerge tutta la sua vena ribelle, perché – come canta a gran voce – “sono il vento che s’alza, nessuna appartenenza, sono il pensiero randagio, dolcezza, rabbia, disobbedienza”. Riserva, infine, all’ultima parte della serata le sue canzoni più famose ed amate, che fanno emozionare l’intero Foro Boario nocese. Si parte da “Dedicato”, passando per l’iconica “Non sono una signora” fino alla superba “Sei bellissima”: capolavori senza tempo, che non hanno bisogno di alcuna descrizione. Il passato incontra poi il presente e ad esso si mischia, quando la Bertè interpreta divertita “Non ti dico no”, successo estivo in collaborazione con i Boomdabash. Il pubblico è ormai tutto in piedi, balla e canta, mentre il concerto è in dirittura di arrivo: “navighiamo già da un po’ […], al timone la follia e ci ritroviamo in alto mare”. Ed è su questo celebre pezzo che la Bertè saluta tutti e ringrazia Noci per la calorosa accoglienza.
Indubbiamente buona la prima per l’“Animentote Music Festival”, che si prepara a regalare altri imperdibili spettacoli: il 21 agosto in piazza Garibaldi si esibirà gratuitamente il giovane Anastasio, mentre il 22 al Foro Boario approderà la black music di Mario Biondi. Infine il 31 agosto chiusura con il botto con la reunion J-Ax e Articolo 31 ed opening act a cura dei Boomdabash. Appuntamento, dunque, alla prossima tappa!
Segue la scaletta completa del concerto di ieri di Loredana Bertè:
- Maledetto Luna-Park
- Il mare d’inverno
- Babilonia
- Notti senza luna
- Una donna come me
- Cosa ti aspetti da me
- Messaggio dalla luna
- Medley Jazz
- Mi manchi
- Davvero
- Luna
- Aida Cooper – Quante volte
- Io ballo sola
- Medley Indocina
- Libertè
- Anima Carbone
- Dedicato
- Non sono una signora
- Sei bellissima
– Bis
- Tequila e San Miguel
- Non ti dico no
- E la luna bussò
- In alto mare