NOCI – È disponibile dallo scorso 27 settembre su tutte le piattaforme di streaming musicale, il secondo singolo del giovane cantautore nocese Mariano Casulli, intitolato “Scappi via”. Il brano affronta il tema urgente e delicato della violenza di genere, delineato in tutta la sua drammaticità. È la straziante cronaca di un abuso lacerante, di una donna ingabbiata nella “mano ruvida, che cerca la mia pelle” di un uomo pericoloso. Ma è anche – inaspettatamente – una storia di redenzione, rinascita, speranza.
Mariano, classe 1995, muove i primi passi nell’universo musicale sin dall’adolescenza attraverso lo studio della chitarra, al quale presto si affianca la passione per la batteria. È durante gli anni degli studi universitari che inizia a scrivere i suoi primi testi, ispirandosi a grandi artisti italiani come Tiromancino, Elisa, Venditti, Sinigallia. Quest’ultima fatica è candidata al premio “Fabrizio De Andrè” ed al premio “Musicultura 2020”.
È doveroso sottolineare che “Scappi Via” – prodotto da Vinyl Sound di Noci, mixato e masterizzato da Nicki Intini – vanta la collaborazione di numerosi musicisti: alle chitarre elettriche Adriano Laera, alla batteria Alessandro Semeraro, al pianoforte Giacomo Monopoli e al basso Donatello Notarnicola. La copertina del brano, invece, è stata disegnata da Claudia Amatulli.
Ad accompagnare le parole della canzone, su un binario complementare, sono le immagini del videoclip ufficiale, prodotto da Angelo Mottola dietro la regia di Elisabetta Lenoci che ne ha curato anche la sceneggiatura. Spiega, infatti, lo stesso Casulli: «Il cortometraggio segue parallelamente le parole del teso, parallelamente le parole del testo, intrecciando la vita del protagonista (l’attore Nico Beffa di Castellana), da bambino (interpretato da Prince Fauzzi), in cui era testimone delle violenze subite dalla madre (interpretata da Stefania Gabriele) e che inevitabilmente replicherà da adulto nei confronti della sua partner (interpretata dall’attrice castellanese Debora Simone). Il protagonista però, in questo caso riuscirà ad accorgersi di quello che sta diventando e tramite l’aiuto di professionisti (nel video lo psicologo è interpretato da Dario Vacca) riuscirà a tornare sui suoi passi». Ad impreziosire il filmato, alcune scene girate in luoghi caratteristici del territorio nocese, come il momento finale nella chiesa Maria SS. Della Natività.
Ai nostri taccuini, il giovane artista ci presenta meglio il brano, dal suo concepimento ai messaggi di cui si fa portatore.
Quando e come è nata l’idea di comporre questo brano?
Questo brano nasce un pomeriggio della scorsa primavera. Provavo qualche giro di accordi alla chitarra e venne fuori il giro di “Scappi via”. La melodia necessitava di un testo che affrontasse una tematica importante e per questo motivo ho pensato di scrivere qualcosa riguardo la violenza di genere.
Quale messaggio hai voluto lanciare cantando di “ferite” che “uccidono l’anima” lasciando “senza identità”?
Il testo prende spunto dallo stile narrativo di un libro che lessi tempo fa, “Mille splendidi soli”. Ho pensato di raccontare questa storia quindi da due punti di vista differenti, come nel libro, in questo caso il carnefice e la vittima. Le conseguenze di una violenza – a mio avviso – sono sia fisiche che emotive, per questo motivo scrivo di un’anima uccisa e di una identità perduta.
Pensi che la messa in musica di un problema sociale possa, in qualche modo, aiutare a combatterlo?
L’obiettivo principale era, nel nostro piccolo, smuovere l’opinione pubblica su questa tematica, perché ritengo che molte volte se ne parla troppo poco di vicende molto importanti. Combatterle con una canzone mi sembra difficile, credo che per combattere la violenza di genere bisogna rivolgersi a persone adeguate in contesti adeguati. La musica aiuta ad evitare che si smetta di parlarne, a tenere alta l’attenzione in un certo senso.
Il finale del brano, come si evince soprattutto dalla visione del videoclip, porta luce e colore dopo tenebre e sangue. Da dove nasce la decisione di propinare un lieto fine di coppia? Perché la necessità di “scappare via” declinata dal titolo sino al ritornello si tramuta in un “restare”?
Partiamo dal presupposto che la sceneggiatura del video è stata scritta da una carissima amica e attrice, Elisabetta Lenoci, che ne ha curato anche la regia. Il finale del clip si discosta sia dal testo che, se vogliamo, dalla realtà, in quanto abbiamo pensato di fornire un messaggio diverso, positivo. La storia del clip parla di un ragazzo che da piccolo vedeva sua madre subire violenza da parte del padre. Inevitabilmente da adulto inizierà a perpetrare questi atti nei confronti della compagna. In questo caso però la stessa donna trova il coraggio di “scappare via”, in attesa che il partner riesca a ritrovare se stesso attraverso l’aiuto di professionisti, per riprendere a vivere la relazione in modo sereno. Sappiamo benissimo che la realtà dei fatti molto spesso non è questa, è molto più cruda e violenta. Per una volta però abbiamo voluto pensare di offrire al pubblico un finale diverso, quasi utopico.
Quali sono le tue personali emozioni che hanno accompagnato l’uscita di questo nuovo brano?
Le emozioni sono davvero molte, quasi difficili da esprimere. A questo progetto hanno partecipato veramente un sacco di persone, che hanno investito il loro tempo e la loro professionalità. L’emozione più grande è stata condividere questo percorso, viverlo nella quotidianità consapevoli di affrontare un tema delicatissimo. Penso che senza il loro contributo “Scappi via” non sarebbe esistita oggi.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Per il futuro ho il sogno di realizzare un album. Siamo già a lavoro in questa direzione e spero quanto prima di poterlo avverare.