NOCI – Durante la settimana appena trascorsa il grigiore della nostra città è stato spezzato dalle coloratissime magliette comparse nelle principali strade: dopo un primo momento di “smarrimento” si è palesata la ragione di tale presenza: Domenica 26 gennaio 2020 si terrà la Marcia della Pace organizzata dalle tre parrocchie di Noci. Sulla scia del messaggio di Papa Francesco per la scorsa Giornata Mondiale della Pace dal titolo “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”, una moltitudine di ragazzi, provenienti da tutta la nostra Diocesi, si ritroveranno per celebrare l’eucarestia e procedere ad una vera e propria marcia lungo le principali arterie.
Il messaggio di queste iniziative è senza ombra di dubbio tanto forte quanto condivisibile: “Per un’economia di pace e fraternità”. L’economia mondiale sta diventando sempre più ingiusta e insostenibile: uccide più delle bombe, semina guerre e tensioni, alimenta la povertà, la disoccupazione e l’esclusione sociale. Sono passati più di vent’anni dal giorno in cui questa denuncia portò centomila persone a marciare da Perugia ad Assisi invocando “un’economia di giustizia”. Era il 12 ottobre 1997. Da allora, nonostante i progressi ottenuti in diversi campi, molte cose sono peggiorate.
Pensiamo al dramma della disoccupazione e ai tantissimi giovani che non riescono a trovare un’occupazione sicura e dignitosa. Pensiamo a tutti gli adulti che vengono continuamente espulsi e scartati dal processo produttivo. Pensiamo alle donne e agli uomini che lavorano tutto il giorno, spesso in condizioni umilianti, senza riuscire a portare a casa un reddito dignitoso. Pensiamo agli anziani costretti in miseria dopo aver sacrificato la vita al lavoro. Il lavoro è un diritto fondamentale. Il fondamento della nostra Repubblica.
Eppure manca una politica per assicurare a tutti e a tutte un lavoro dignitoso. La crescita vertiginosa delle disuguaglianze e delle ingiustizie è diventata la prima e più grave minaccia alla pace nel mondo. Le guerre economiche, finanziarie e monetarie che ogni giorno si combattono all’insegna della competizione selvaggia stanno distruggendo la vita di centinaia di milioni di persone e di intere comunità, tessuti sociali e produttivi. Terre, acque, animali, minerali, materie prime, risorse naturali ed ecosistemi vengono sfruttati e devastati costringendo milioni di persone ad abbandonare tutto e scappare.
Purtroppo siamo governati dalle “spietate” leggi dell’economia che non lasciano spazio ad altri “valori” ed è per questo che nutro un grandissimo pessimismo riguardo circa la capacità di queste manifestazioni di “cambiare” qualcosa. Tuttavia “svegliano le coscienze” e ci invitano a riflettere. Nulla di più purtroppo.