NOCI – Siamo bombardati da dati e numeri, del resto non molto incoraggianti. Le parole ed i racconti, invece, possono giungerci come meno asettici e più confortanti. Per questo, anche oggi, vogliamo propinarvi una nuova storia, che parla di difficoltà ma anche di speranza. La voce è quella di un’altra nocese, attualmente in Lombardia, Sara Palmisano.
“Io vivo ormai da 17 anni in Lombardia, 12 anni a Paderno Dugnano (Milano nord) e vivo da sola. Sono insegnante di scuola primaria da 7 anni, prima lavoravo negli impianti sportivi della Lombardia quindi sempre a contatto con la gente.
Mio fratello vive con la sua famiglia a Desio, un paesino vicino 10 km da me, mio padre e mia madre, mia sorella con la sua famiglia vivono a Noci nonché la mia casa natia. Quando ho visto e sentito i tg della fuga dalla Lombardia dei meridionali, non ci potevo credere, un suicidio per tutte le persone (genitori e parenti) che sono indifesi davanti anche ad una sanità che purtroppo non può farcela in una situazione tragica come questa.
Mi sono incavolata con i miei paesani perché non hanno usato la testa, ma si sono fatti prendere dal panico e dall’incoscienza. Adesso siamo tutti rinchiusi in casa, neanche con mio fratello posso vedermi, anche perché partiranno i controlli tra comuni e comuni e non si può transitare fuori dal proprio comune.
In un momento così stare da sola è un po’ difficile, dico la verità, però ho preso la decisione insieme a mio fratello di preservare l’amore più grande per i nostri familiari e la nostra amatissima Noci”.