Il Marchese del Grillo: l’ultima marchetta

NOCI – Caro politico, oggi ti scrivo perché sei triste. Anche per te è arrivato il giorno dell’ultima marchetta. Il dizionario Treccani online definisce, per estensione, la parola “marchetta” come “lavoro non impegnativo fatto per compiacere qualcuno o per ottenere un minimo guadagno”. C’è poi un secondo significato, che ti riporto fedelmente: “Il gettone che le prostitute di una casa di tolleranza ricevevano dalla tenutaria ad ogni prestazione, come riscontro ai fini del compenso cui avevano diritto.”

Siccome fesso non sei e sono anni che prendi in giro gli elettori, hai già capito di cosa sto parlando. Eh, sì, adesso non c’è più l’amichetto che può farti quei “favori”, che tanto amabilmente in questi anni hai chiesto all’uopo ed ottenuto con facile accondiscendenza. Certo, troverai altri modi ed altri marchettari, però vuoi mettere, come si prostituivano (intellettualmente) quelli, nessuno come loro. Eh, amico mio, va così. Sei come un uomo in andropausa, fai le ultime impennate, spari gli ultimi colpi e poi basta. Devi girare pagina. Sì, vero, c’è sempre la pillola blu, ma non sei più tu, che entravi dentro da padrone. Ora devi bussare e chiedere aiuto.

Ma poi, vista l’andropausa, di queste marchette, di questa vita votata alle bugie, al materialismo, alle falsità, alle cattiverie, ad accumulare con l’inganno beni altrui, che godimento ne hai? Quanto ne sei orgoglioso? Ti do un suggerimento, chiama i tuoi amici marchettari e fatti leggere la Livella, di Totò. Lo so, la conosci, ma se vuoi toccare con mano la miseria che avete diffuso insieme in questi anni, chiamali e fattela leggere. Te la pago io la marchetta stavolta.

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