NOCI – È da oggi fruibile su tutte le piattaforme online di streaming musicale “Resilienza”, il nuovo singolo del cantautore nocese Mariano Casulli, in featuring con la cantante Zeudi Lopinto. Casulli, classe 1995, ha esordito nel marzo del 2019 con il suo primo inedito “Ottobre”, a cui hanno fatto seguito “Scappa via”,“Silenzi a cui tornare” ed oggi torna con il suo quarto brano.
Il termine che dà il nome al suo ultimo singolo deriva dal verbo latino resilire, letteralmente “rimbalzare, saltare indietro”. Il vocabolo è stato adottato nel campo della fisica, designando la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi, reagendo. La dinamica è stata traslata in ambito psicologico, per indicare l’abilità di un soggetto di affrontare un evento traumatico, di piegarsi senza spezzarsi, come il metallo. Tutto questo Mariano lo pone nelle sue note, esprimendo con sonorità semplici e delicate, questa forza di non lasciarsi travolgere dalla negatività, di impegnarsi per cercare energicamente la luce in fondo al proprio tunnel.
Al progetto musicale hanno partecipato diversi musicisti nocesi: Alessandro Semeraro alla batteria, Giacomo Monopoli al pianoforte, synth; Pierfrancesco Trisolini al basso. Il brano è stato prodotto da Vinyl Sound Noci e missato e masterizzato da Niki Intini. Il videoclip, invece, è stato prodotto da Leonardo Quarato e Paolo Moliterni, diretto da Mariano Casulli ed interpretato da Claudia Quarato.
Ai nostri taccuini, il cantautore nocese Casulli ci racconta la genesi del suo ultimo singolo, che intende invitare gli ascoltatori a non demordere, a non perdere mai la speranza, perché i colori ritornano anche dopo il periodo più buio.
Un tuo nuovo brano, ma non il primo. Per chi ancora non ti conoscesse, presentati un po’: come è nata la tua passione per la musica e qual è stato il tuo percorso musicale sino ad oggi?
Credo di essere appassionato di musica da sempre. Ricordo ancora quando da bambino giocavo con il set di pentole della nonna. Era la mia batteria personalizzata. Poi ho iniziato a studiare chitarra e batteria. L’incontro con Niki Intini ha segnato un passaggio importante perché ho avuto occasione di sperimentare la realizzazione di miei brani inediti. E siamo qui oggi a raccontare questa nuova canzone.
Veniamo alla genesi del nuovo singolo: come e quando nasce?
Non ricordo il momento preciso in cui è nata questa canzone. Era un periodo particolare in cui avevo l’obiettivo di mettere su un album ed a un certo punto ho avvertito l’esigenza di scrivere un pezzo che parlasse di questa bellissima parola.
Cos’è per te “resilienza”?
Mi riesce difficile poter rispondere a questa domanda in modo soggettivo. Mi sono lasciato trasportare dal significato puramente tecnico della parola. Quello che posso dire è che ho voluto sottolineare nella parte finale del testo quanto sia importante poter contare sull’aiuto di una persona cara.
A chi si rivolge preferenzialmente il brano e quale messaggio vuole trasmettere?
Mi rimprovero spesso l’incapacità di scrivere qualcosa che possa arrivare ai giovani, ai miei coetanei. Penso ad artisti come Calcutta, Tommaso Paradiso o Ultimo per citarne alcuni che hanno questa capacità di essere diretti e di fare breccia tra i più giovani. Quando ho deciso di lanciare “Resilienza” come singolo, ho pensato che potesse essere una valida canzone per creare una sorta di empatia con il pubblico, indipendentemente dall’età. Il messaggio è chiaramente quello di non demordere mai e soprattutto quello di cercare aiuto.
Cosa ci dici invece della collaborazione con Zeudi, altra voce nocese che ha recentemente pubblicato il suo primo singolo?
Zeudi è un’amica e una bravissima artista. Ci siamo nuovamente incontrati in studio in quanto ci accomuna la produzione Vinyl Sound e quindi Niki Intini. Mi ha stregato il suo modo di interpretare i brani e per questo le ho chiesto di collaborare a “Resilienza”. Il suo tocco ha reso ancora più empatico il brano e non posso che ringraziarla infinitamente per aver prestato il suo talento a questo progetto.
«Vuoi soltanto che smetta, che smetta questo temporale»; «resilienza è saper cadere, ma lottare per tornare a stare bene»: quanto questa speranza del tornare a vedere il sole può essere estesa alla situazione mondiale che stiamo vivendo in questa emergenza sanitaria?
Ci pensavo qualche giorno fa e mi son detto: sei un folle a far uscire un brano che parla di resilienza in piena pandemia e con l’incertezza del futuro. Nel mio piccolo spero che questa canzone possa cacciare per qualche istante i fantasmi di questo bruttissimo nemico qual è il COVID e allo stesso tempo fornire uno spiraglio di luce in un periodo caratterizzato da frequenti tenebre.
Nel videoclip, infatti, appaiono i colori dopo un inizio sulla scala di grigi. Qual è la fonte della nuova luce?
Il rispetto per l’altro. In questo preciso momento storico rispettare l’altro è di vitale importanza. Spero che la gente possa capirlo prima che sia troppo tardi.
Progetti futuri? Sappiamo che il brano anticipa ufficialmente l’uscita del tuo primo album di inediti dell’artista “Silenzi a cui tornare”, cosa puoi dirci in merito?
Il 27 novembre uscirà il mio primo disco di inediti. Sono 12 brani, 12 storie da vivere sino in fondo. Sono molto emozionato e non vedo l’ora di farvelo ascoltare.