NOCI – Uno scrigno di ricchezze, immersa tra profumi intensi e colori sgargianti: è la Noci raccontata ieri su Rai2, attraverso la voce e lo sguardo di Federico Quaranta, accompagnato dal suo fedele golden retriever Kumash. Il paese dei tre campanili è stato l’assoluto protagonista dell’ultima puntata de “Il Provinciale”, un nuovo programma Rai, che ogni sabato pomeriggio si propone di riscoprire la provincia italiana, ovvero quei luoghi meno noti, eppure straordinariamente belli, ricchi di storia e di incanto senza tempo.
Un po’ conduttore un po’ viandante, Quaranta conduce gli spettatori in un affascinante viaggio tra gnostre e masserie, tra paesaggi incontaminati e racconti di vita. Leitmotiv le pietre: pietre che raccontano, che parlano, che proteggono, pietre che caratterizzano in maniera unica il nostro territorio e sulle quali è incisa la nostra storia. La storia di un paese immerso nella natura, qui dove “c’è un tempo per tutto e per ogni cosa c’è un tempo”. La lentezza diviene un pregio, un antidoto alla velocità incessante e alla caotica frenesia del mondo contemporaneo. Qui da noi c’è un tempo per fermarsi, per scoprire, per pensare, per apprezzare i colori e i profumi, per assaporare il cibo, per ascoltare le storie. La storia di Pasquale Fatalino e della sua squisita arte culinaria; quella di Francesca Tinelli e della fierezza del cavallo murgese; quella di Pasquina Netti e dei suoi segreti per la mozzarella perfetta; quella di Rocco Recchia e della sua instancabile produzione di scarpe fatte a mano.
È un vero viaggio a 360° gradi quello di Quaranta, che parte dalla Chiesa Madre, centro e origine del paese, per estendersi verso l’esterno, fino ai confini. Su quest’ultima questione, si inserisce anche il puntuale intervento dell’esperto architetto locale Orazio Sansonetti, sulle antiche vie di transumanza ed in particolare sul nostro “paretone del diavolo”, che – spiega – demarcava il limite tra Gioia del Colle e Noci. Ma quello proposto dalla Rai non è un percorso esteso solo orizzontalmente, ma anche, per così dire, verticalmente, che dalla luminosità del cielo si spinge nella profondità del sottosuolo, nelle grotte. Sì, le grotte di Noci. Una rivelazione inedita anche per molti nocesi, che hanno potuto “visitare” per la prima volta lo straordinario e secolare splendore della “Grotta dei coralloidi”, tra stalattiti e stalagmiti.
Noci, dunque, si presenta ricca di tesori da preservare, perciò, alla fine del suo cammino, Quaranta si rivolge a lei, parafrasando lo storico locale Pasquale Gentile (alla cui conoscenza del territorio gli autori della trasmissione si sono affidati per la realizzazione della puntata), così appellandola: «Noci, costruita sulla pietra, antica, senza tempo, bella senza disarmonie, colta, civile, raffinata; Noci grazie per questo splendido viaggio».