NOCI – La pandemia sta mettendo a dura prova il tessuto sociale, produttivo, sanitario e persino formativo. L’elevato numero di casi si sta riversando sul sistema sanitario, soprattutto a sud. I disagi sono diffusi e parte della scuola ha deciso di farsi sentire, tramite un appello di oltre 2.00 presidi che chiedono la DAD, tramite un appello scritto e rivolto al Presidente del Consiglio Draghi e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, oltre che ai governatori delle Regioni.
Tra i firmatari della lettera, di seguito riportata, troviamo anche la dirigente scolastica Giovanna D’Onghia (I.C. “Gallo Positano” di Noci), Silvana Antonia Sasanelli (I.C. Pascoli Cappuccini di Noci). Non comprare tra i firmatari invece la dirigente dell’Istituto Da Vinci – Agherbino.
“Da due anni lavoriamo incessantemente per garantire un servizio scolastico gravemente provato dalla pandemia. Lo facciamo, insieme ai nostri collaboratori, alle segreterie, ai docenti, al personale ATA, spesso sopperendo alla mancanza delle più basilari condizioni strutturali e organizzative”, si legge nella lettera
“A pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia, durante la quale non ci siamo mai fermati, stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze. Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto. Si parla di numeri altissimi, mai visti prima.
Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica, che risulterà in molti casi interrotta), non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Altrettanta preoccupazione grava sulle probabili assenze del personale ATA. Ci troveremo nell’impossibilità di aprire i piccoli plessi e garantire la sicurezza e la vigilanza.”
Prosegue la lettera “Il protocollo di gestione dei casi grava sulle aziende sanitarie, che non riescono più a garantire rapidità per i tamponi, con conseguente prolungato isolamento degli studenti e del personale. Si tratta di una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e ad oggi già prevedibile. Non è possibile non tenerne conto. Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa. Lo vogliamo sostenere con forza, decisione e con la consapevolezza di chi è responsabile in prima persona della tutela della salute e della sicurezza di migliaia di persone”.
C’è una prima, indiretta, risposta del Ministro: “Siamo molto attenti a voci che ci arrivano dal paese, ma anche alle tante voci che ci dicono che la scuola debba restare in presenza.”
Sembra dunque che l’appello dei dirigenti sia destinato a cadere nel vuoto, per ora.