Da lunedì 14 marzo si sarebbe dovuto fermare tutto il comparto dell’autotrasporto italiano, ma la commissione di garanzia per lo sciopero ha rilevato il mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni. Quindi lo sciopero non potrà più esserci.
Gli automobilisti di tir avevano indetto a livello nazionale una sospensione dei loro servizi per causa di forza maggiore, quale l’esplosione dei costi del carburante. A darne notizia era stato il Trasportounito, che precisa che si trattava di una iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore. Perciò non si trattava di un vero e proprio sciopero oppure di una rivendicazione specifica. Ma la sospensione dei servizi si era resa inevitabile – sottolinea una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi – per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire.