Profughi ucraini: Noci è pronta ad accoglierli

Nessuno avrebbe mai immaginato di vivere tanta violenza ai giorni di oggi e soprattutto in periodo Covid. Eppure la realtà ci riporta ad un mondo ancora dominato dal desiderio di potere e dall’esercizio della violenza. I telegiornali stanno documentando le crudeltà della guerra ed i social la stanno facendo vivere in tempo reale ad ognuno di noi. Abbiamo visto bambini orfani di padre, separarsi dalle mamme, per raggiungere, da soli, luoghi più sicuri. Abbiamo visto donne appena maggiorenni perdere la vita. E abbiamo visto grandi schiere di Ucraini muoversi a piedi, in treno o in pullman, per migliaia di chilometri, mentre si lasciano alle spalle la loro terra in favore di una più sicura. La macchina dei soccorsi si è resa subito proattiva, da tutta Europa. E Noci, è pronta a fare la sua parte?

Sotto il piano della solidarietà Noci non è seconda a nessuno. In questi giorni stanno arrivando in Puglia centinaia di profughi e presto ne arriveranno anche a Noci. La sensibilità dei nocesi è alta. La città dei tre campanili in passato è già stata terra di accoglienza ed inclusione, per tante famiglie albanesi, ad esempio. Adesso c’è mobilitazione e la macchina cittadina dei soccorsi e dell’accoglienza è già all’opera. Il buon cuore e la disponibilità, la generosità e l’empatia di una comunità si coglie già dai simboli. Oggi moltissime famiglie nocesi hanno acceso simbolicamente un cero sui balconi. Anche una semplice fiammella ha significati profondi. Essa evoca la luce nella notte, ovvero la speranza che si fa avanti in un momento di buio e dolore, ma anche di riferimento, come un faro per i naufraghi che cercano un porto sicuro. E non da ultimo, la luce nella notte fuori dalla locanda, storicamente indica agli affamati il luogo dove trovare un pasto caldo.

Sì, in questa guerra, anche in questa brutta tragedia umanitaria, Noci c’è e farà la sua parte!

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