Studenti nocesi impossibilitati nel far rientro nella propria cittadina

Martedì 12 aprile, la mattinata scolastica di alcuni ragazzi nocesi, frequentanti il Polo liceale “Majorana-Laterza” della cittadina putignanese, si è conclusa in un clima di generale scompiglio e confusione.

Terminate le lezioni alle ore 13.30 in punto, gli studenti nocesi si sono recati presso la consueta fermata dei pullman, ove, quotidianamente, trovano ad attenderli 2 pullman da 40 persone circa ciascuno, appartenenti ad una nota e privata agenzia di viaggi nocese. Martedì 12 aprile però, gli studenti nocesi si sono trovati dinanzi ad un solo autobus, il quale avrebbe dovuto permettere a oltre 100 liceali, tra cui molti minorenni, di rincasare. Interfacciatisi con l’autista del mezzo, e chieste spiegazioni, ai ragazzi viene detto di contattare i propri genitori, per fare rientro presso il proprio domicilio, qualora non fossero riusciti a trovare posti disponibili sull’unico autobus presente.

Molti ragazzi, avendo genitori impossibilitati nel recarsi sino a Putignano, hanno deciso, con il consenso dell’autista, di usufruire ugualmente del “servizio” per il quale, mensilmente, versano, alla società privata di trasporti, cifre considerevoli. Stretti come sardine, più di 80 ragazzi, hanno fatto rientro nella cittadina nocese, mediante un mezzo che può trasportarne, al massimo, la metà. Condizione pericolosa non solo per quel che prevede il codice stradale, ma anche per l’aumento dei contagi da Covid-19 registrato, nelle ultime settimane, anche nella cittadina nocese. Avendo, infatti, dovuto occupare interamente il pullman, gli studenti non sono riusciti a mantenere l’obbligatoria distanza di sicurezza gli uni dagli altri.

Giunti presso la fermata di arrivo, situata nelle vicinanze della villa comunale di Noci, la situazione è sfociata in un acceso dibattito tra l’autista del mezzo e uno dei genitori presenti. Quest’ultimo, indispettito per la situazione verificatasi per l’ennesima volta, ha iniziato ad inveire contro l’autista, il quale ha intimato all’uomo di non consentire più alla figlia di accedere, nei giorni seguenti, al pullman stesso. Dinanzi a tale risposta del conducente, il genitore si è recato presso la Stazione locale dei Carabinieri per far attuare seri provvedimenti nei confronti della società di trasporti in questione.

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