La Redazione del quotidiano locale LeggiNoci ha deciso di ridar vita alla Rubrica “In&Out”, avente cadenza settimanale, al fine di informare i lettori sull’evento che, a nostro dire, può essere considerato “IN” e su quello definibile “OUT”, verificatisi sulla scena locale, nazionale e/o internazionale.
IN = Dopo ben 31 anni, questa settimana l’Italia è tornata ad ospitare il rinomato Eurovision Song Contest, il Festival musicale internazionale, nato nel 1956, organizzato, ogni anno, dai membri dell’Unione Europea di radiodiffusione. In questi giorni, presso il Pala Olimpico di Torino, si sono esibiti i 40 Paesi partecipanti al Contest, tra i quali non è comparsa la Russia, la quale è stata eliminata dalla competizione dopo aver invaso militarmente, lo scorso 24 febbraio, l’Ucraina. Ed è stato proprio il gruppo ucraino “Kalush Orchestra” a vincere, ieri sera, la 66esima edizione della gara. Vittoria che ha comportato elogi, ma anche severe critiche. Vittoria simbolicamente emblematica per un Paese assediato, la quale certamente può rappresentare, per il Paese stesso, una “forma di riscatto”, ma siamo certi che, alla soglia dei tre mesi di guerra, per l’Ucraina non si possa fare altro che concederle la vittoria in una competizione musicale?
OUT = Questa settimana è stata “inaugurata”, nella cittadina nocese, da un ignobile atto vandalico. Lunedì sera, una cittadina ha informato il Sindaco Nisi di aver notato la completa distruzione della Bibliocabina localizzata vicino l’area verde situata nei pressi del Santuario della “Madonna della Croce”.
I vandali, presumibilmente nel corso della notte precedente, hanno violentato la cabina telefonica adibita a piccola Biblioteca, frantumando, servendosi di un grande masso, i vetri di questa e distruggendo integralmente tutti i libri presenti al suo interno. Ancora un atto vandalico, ancora la devastazione di piccoli luoghi simboli della CULTURA, l’unica “cosa” realmente in grado di renderci uomini e donne liberi/e e giusti/e. Difficile trovare le parole per commentare, ancora una volta, un gesto simile, il quale implica la scelta di arrecare un danno alla _cosa pubblica_. Pertanto, utilizzando le medesime parole adottate dal nostro Primo Cittadino, agli autori di tale scempio, diciamo: “_Provate a cambiare una vocale alla parola “cosa”, sostituendo la ‘o’ con la ‘a’, e leggerete: danno alla casa pubblica. È proprio così. Non lo sapete, ma avete fatto un danno alla vostra stessa casa._” Con queste parole, si spera di smuovere le “corde” più profonde degli artefici di questo gesto.