In&Out: il meglio e il peggio della settimana

La redazione del quotidiano locale LeggiNoci ha deciso di ridar vita alla Rubrica “In&Out”, avente cadenza settimanale, al fine di informare i lettori sull’evento che, a nostro dire, può essere considerato “IN” e su quello definibile “OUT”, verificatisi sulla scena locale, nazionale e/o internazionale.

IN = Anche nel corso di questa settimana, la curva dei ricoveri ospedalieri, causati dal Covid-19, prosegue nella sua fase di decrescita. Nella settimana dal 10 al 17 maggio, il numero totale dei pazienti ricoverati – sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive – si è ridotto del 14,9%: una diminuzione doppia rispetto a quella del periodo 3-10 maggio, quando il calo era stato del 7,5%. Calano anche l’indice di trasmissibilità Rt, giunto allo 0,89, e l’incidenza dei casi, scesa a 375 su 100mila abitanti rispetto ai 458 della scorsa settimana. Pertanto, nessuna regione italiana è, per il momento, classificata a rischio alto.

OUT = Casamassima, maggio 2022. – Antonella e Iolanda sono una coppia. Sono unite civilmente dal 2019 e vivono assieme da 7 anni a Casamassima, in provincia di Bari. Antonella e Iolanda stanno per diventare mamme, ma, ad inizio estate, quando nascerà la piccola Victoria, solo Antonella, che oggi la porta in grembo, sarà ufficialmente riconosciuta, dallo Stato italiano, madre della bimba.
Il desiderio di diventare genitori si è fatto sempre più vivo, nella coppia, subito dopo l’unione civile. Dal momento che la fecondazione assistita è consentita, in Italia, solo alle coppie eterosessuali che decidano d’intraprendere la “strada” della fecondazione omologa ed è, invece, vietata alle coppie omosessuali e ai single che necessiterebbero della fecondazione eterologa, Antonella e Iolanda si sono recate in Spagna, ove quest’ultima è possibile. A Barcellona, infatti, in un centro privato di medicina riproduttiva, dopo che Antonella si è sottoposta ad una serie di esami e di analisi per avere l’autorizzazione ad avviare la procedura, al secondo tentativo ce l’hanno fatta. Nonostante tutti gli sforzi, i sacrifici sempre affrontati assieme, per lo Stato italiano, Jolanda – l’altra mamma – non esisterà.
La soluzione più semplice sarebbe la registrazione dell’atto di nascita della piccola, con l’inserimento dei nomi delle due madri e non solo di quella biologica, ma la decisione finale spetta sempre all’ufficio anagrafe o al Sindaco della cittadina. E pare che, finora, quest’ultimo non sia favorevole. Pertanto, le due mamme saranno costrette a recarsi in un tribunale per veder riconosciuto un proprio diritto, con tutte le conseguenze che, tale procedura, può comportare, anche a livello psicologico. Ancora una volta, nel 2022, in un’Italia che si decanta civile e all’avanguardia, ci si imbatte nell’ennesimo vuoto normativo.

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