Domenica 12 giugno l’Italia va al voto. Si vota in tutto il Paese per cinque quesiti referendari sui quali l’elettore è chiamato ad esprimersi. Ai seggi verranno consegnate altrettante schede di differenti colori: rosso, arancione, giallo, grigio e verde.
Il quarto quesito referendario, che si troverà nella scheda di colore grigio, riguarda l’argomento della partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Esattamente ha per oggetto l’abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte.
In altri termini, ad oggi i magistrati vengono esaminati sulla base del lavoro svolto e sulla basa delle loro competenza, e chi gli esamina sono gli stessi magistrati che compongono i Consigli giudiziari.
Invece, nel caso in cui dovesse vincere il SI gli avvocati e i professori universitari delle materie giuridiche entrerebbero a far parte dei vari Consigli di valutazione dei magistrati, con il compito di esprimere pareri vincolanti nei confronti del lavoro svolto dai diversi magistrati. Dunque, abrogando quel sistema di organo autoreferenziale.