Sono tornati

“I fascisti… stanno tornando”. Detta cosi, a detta di alcuni parebbe che, in questi giorni, stessimo assistendo a un qualcosa di esoterico, aduno sbarco di mariziani, quasi…
Il 25 settembre siamo chiamati ad un appuntamento importante: eleggere, dunque scegliere, i membri del Parlamento, e dunque del Governo.

Veniamo da anni difficili, tra Covid e crisi energetica, si è detto e fatto tutto e il contrario di tutto. Con al comando dell’Italia Presidenti del Consiglio dei Ministri (prima Conte e poi Draghi) che alle precedenti elezioni politiche non erano candidate.
Perciò, finalmente al popolo ritornerà il dovere di esprimersi e scegliere i propri rappresentanti in Parlamento.

Ma da chi soni composti i vari schieramenti?
C’è chi gridava al pericolo del comunistro, c’è chi grida al pericolo fascista. C’è chi tifa all’ingovernabilità e all’instabilità, come i centristi del Terzo Polo.
Insomma, ognuno di noi può, anzi deve avere delle opinioni politiche.

Scendendo ancora di più nel particolare: a cosa stiamo assistendo nei media e nelle piazze?
L’altra sera guardavo il programma LA7 “Otto e Mezzo” condotto da Lilli Gruber, presenti esponenti politici, intellettuali e altri individui della società civile più o meno noti, che cosa dicevano in sintesi: chi vota la Meloni, vota per un ritorno dei fascisti!
Restando in ambito slogan, però, potrei dire al contrario: non voto i comunisti perché mangiano i bambini.
Dubitando di passioni nascoste per il cannibalismo, neanche si trattasse di Hannibal Lecter, si capisce l’insulsaggine di questo vecchio slogan del dopoguerra.
Accuse di accreditare leader politici di fascismo oppure di comunismo prive di alcun fondamento.
Il fascismo e il comunismo, come tutte le varie forme totalitarie, è stata una dolorosa fase del passato che non tornerà, fortunatamente, più. Almeno in Italia e nei Paesi occidentali ove vige una Costituzione democratica.

Chi, incredibilmente, propaganda al pericolo del ritorno al Ventennio o del pericolo della colonizzazione comunista cinese in Italia, fa uso becero del sistema propagandistico, condannando l’Italia anche ad un screditamento internazione.
Un mantra, in sostanza, di chi vuole che si cambi affinché le cose restino identiche: demonizzare l’avversario.
Un uso molto consueto in questa campagna elettorale, abbastanza priva di vere idee, caratterizzata dal gettare odio verso gli avversari con attacchi insulsi.
Taluni, infine, hanno perso il contatto con la realtà.

La persona comune vuole sapere non di oscuri e fumosi legami con vecchie ideologie, ma di come possa pagare le bollette, possa dar da mangiare alla sua famiglia, possa avere il lavoro e la dignità data dallo stesso, non dell’umiliante assistenzailsmo dello Stato, buono solo per avere qualche voto in più.
Tutto ciò non è adeguatamente presente nei programmi, destra o sinistra che sia. Di questo, da tutti gli schieramenti, oltre il volgare chiacchiericcio, si sente troppo poco, se non il nulla.
E non si dica che fermare i jet privati sia la soluzione per arginare tutti i problemi del carovita…

Prof. Giuseppe Chielli

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