NOCI – “Ho scelto di vivere a Noci per campare 100 anni”. Magari fosse così, ci vuole ben altro per vivere 100 anni, ma Noci si rivela statisticamente un luogo longevo ideale. Il dato: guardando i dati Istat 2015 si scopre che a Noci le persone ultracentenarie sarebbero 11 (10 donne ed un 1 maschio). Il dato in sé è interessante, ma lo è ancora di più se rapportato alla popolazione, perché abbiamo un ultracentenario ogni 1.761 abitanti. Un vero record, se confrontato al dato nazionale (1 ogni 3.184), ma anche a quello dell’intero meridione (1 ogni 4.079) o a quello della Puglia intera (1 ogni 4.230). Noci è più longeva rispetto alla intera provincia di Bari (1 ogni 3.792) e persino dei comuni confinanti (Putignano 1 su 4.477; Alberobello 1 su 2.698; Gioia del Colle 1 su 1.862; Mottola 1 su 8.058; Martina Franca 1 su 3.786; Locorotondo 1 su 4.755).
È evidente che per arrivare a vivere sopra i 100 anni, oltre “a farsi i fatti propri”, serve una combinazione multifattoriale di condizioni favorevoli. E Noci sembra averla. Il clima nocese tutto sommato segue bene il ritmo delle stagioni, un sano freddo invernale ed una buona temperatura estiva, ma sostanzialmente è un clima amico. Ancor più che il clima credo che uno dei segreti sia la cultura culinaria. A Noci si mangia bene, nessuno può dire il contrario. Il nocese riconosce, apprezza e ricerca la qualità. Penso spesso agli aneddoti culinari del mio amico M. Morea, quando fa i paragoni tra Noci e Putignano. Vedere i dati per credere. Altri fattori di impatto credo che siano lo stile di vita nocese, storicamente semplice, laborioso, fatto di sano ed equilibrato movimento. La vita dei campi ed il rapporto coi suoi prodotti è già un segreto di lunga vita. Il nocese poi ha una ammirevole cura per la persona. Lo si vede nella pulizia e nell’abbigliamento. Anche gli anziani a Noci sono molto curati.
Da forestiero poi riesco ad apprezzare un aspetto rilevate, che va a completare i fattori ambientali e funzionali, ovvero il contesto sociale nocese. Per carità potremmo parlare, oltre che dei pregi, anche dei difetti, ma il tessuto sociale nocese ha indubbiamente molti più pregi. La matriarcalità nocese riempie di relazione ogni singolo angolo ed abitante della casa. Un bambino nocese cresce con valori, simboli e soprattutto relazioni parentali molto strette, consolidate, continuamente rinforzate nel tempo. Se la mamma nocese cura il corpo con il suo amorevole impegno in cucina ed un effetto moltiplicatore sul beneficio alimentare, la matriarcalità nocese delle relazioni cura la mente, facendoti sentire parte di un collettivo, facendoti sentire vivo, nella quotidianità, anche nelle chiacchiere semplici e ripetitive che puoi scambiare for a port.
Cari forestieri, volete vivere a lungo, allora rinforzare la vostra razza, venite a fare l’amore qui, moltiplicatevi a Noci. Qui la scorza è buona ed il contenuto anche di più.
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