NOCI – Passione, grinta, onestà, impegno, sacrificio, unione, amicizia, tecnica, creatività: sono questi gli ingredienti della ricetta dei campioni biancoverdi che sabato 12 marzo, nel “derby murgiano”, con una vittoria indiscussa sull’Altamura, hanno guadagnato la promozione matematica in A1. Un sogno che si realizza, come si legge sugli striscioni di un PalaIntini vestito a festa, un mosaico di sforzi che si completa con l’ultimo importante e decisivo tassello.
Il patron biancoverde Vittorio Lippolis dichiara ai taccuini di LeggiNoci la soddisfazione per la superba prestazione stagionale dei suoi ragazzi: “Finalmente siamo tornati lì dove meritiamo di essere. Meritiamo perché il nostro è un gruppo di persone alla quali il rispetto e la voglia di stare insieme è tanta. Quindi dopo una forte delusione, questo oggi è il risultato che meritiamo tutti e che merita la città di Noci, perché Noci, a mio modesto parere, può solo essere rappresentata all’interno della serie più alta della pallamano. Il risultato non era assolutamente prevedibile all’inizio della stagione, anzi noi avendo una squadra prettamente di ragazzi nocesi non avevamo l’ambizione di arrivare fin dove siamo arrivati stasera. Adesso c’è solo da festeggiare”.
Ma procediamo con ordine e ripercorriamo in breve la cronaca dell’importante match che ha avuto fischio di inizio alle 19.00. La gara comincia con un brivido per il Noci per la buona azione degli ospiti ma subito arriva l’eccezionale e perfetta risposta del portiere biancoverde Potone. Ed è il Noci a mettere a segno il primo gol di giornata al 2’, il primo di una goleada che lascia gli altamurani a bocca asciutta. L’epilogo del match è prevedibile sin dai primi minuti, ma chiaramente si continua a macinare gioco. Un gioco pulito, tecnico, preciso, che mostra al pubblico di spettatori che riempiono il PalaIntini che i giovani nocesi meritano il posto che stanno per raggiungere. Al 13’ del primo tempo il tabellone segna 9 – 1 e da lì a poco l’Altamura su rigore si porta sul 9 – 2. Ma la difesa nocese c’è, Potone sfodera una performance eccezionale, difende ottimamente la porta biancoverde non lasciando passare, mentre i suoi compagni continuano a guadagnare punti di vantaggio. Al 19’ Angelo Laera porta la squadra sull’11-3, ma gli ospiti ancora non si arrendono e ci provano ad ostacolare il gigante Noci. Per loro, stavolta, non c’è speranza. I biancoverdi con determinazione vanno al riposo con +10 con il parziale 18-8.
Si ricomincia, a 22’’ dall’inizio della seconda frazione il Noci si porta sul 19-8. L’Altamura è più presente, prova ad opporre resistenza al gioco dei biancoverdi che sentono già il profumo della vittoria. Ma gli ospiti mancano di concentrazione e tecnica: molte azioni si stampano sulla traversa, alcuni tiri sono fuori misura, altri respinti da Potone sempre attento, solo alcuni trovano rete. Di contro la difesa ospite è quasi assente ed ogni azione del Noci trova finalizzazione e applausi dei tifosi che non vedono l’ora di stappare lo champagne. I minuti scorrono, i biancoverdi iniziano a sentire il traguardo vicino e l’ansia di raggiungerlo un po’ li distrae: perdono palla, qualche tiro manca di precisione, qualche varco si crea nella difesa. Ma è ormai metà secondo tempo e il tabellone segna 28-14. Alla luce di un vantaggio così netto, mister Iaia favorisce una serie di cambi, per permettere anche ad altri atleti, molti del settore giovanile, di prendere parte di un match così decisivo e di contribuire al raggiungimento del traguardo ormai vicino. Al 17’, sotto una pioggia di copiosi applausi per la sua impeccabile prestazione, Potone affida la difesa della porta a Giannini che inizia il suo match parando il rigore ospite: applausi anche per lui. Mancano 5’, il tabellone segna 33-19, i nocesi sono in fermento, la panchina inizia ad esultare, gli spettatori con fiammelle accese intonano cori di vittoria. Si vive di attesa e il gioco sembra passare in secondo piano. Ma i ragazzi continuano a correre e segnare, mentre aspettano con ansia il fischio finale che giunto sul 37-21 libera la gioia stagionale più grande e sognata. Finalmente si può cantare vittoria, “la capolista se ne va, in serie A”. Al pubblico vengono regalate magliette con su scritto: “Grazie per averci Aspettato”, mentre il parquet del PalaIntini è sotto i colpi di coriandoli e champagne.
Abbiamo sottratto dai festeggiamenti Potone, il cui apporto al match è stato fondamentale e che in ogni gara svolge uno dei ruoli più difficili e al contempo più belli, che lavora in solitaria e che sente forse più di altri il peso della responsabilità. Per lui, sabato sera, applausi, pacche sulla spalla, striscioni, complimenti e le nostre domande.
Un commento a caldo della partita?
Per fortuna ce l’abbiamo fatta, abbiamo sofferto un po’ però siamo riusciti ad arrivare dove merita di stare il Noci.
Quanto pensa sia stato decisivo il suo ruolo e la sua prestazione di stasera?
Beh la prestazione di stasera è solo frutto di giorni e giorni di allenamento e io devo ringraziare sempre e solo la mia squadra e la mia società, che mi dà la possibilità di allenarmi al massimo.
Ci svela il segreto della vittoria?
Il gruppo, siamo un gruppo di amici fuori e dentro il campo. Questo fa davvero tanto.
Un risultato così eccezionale era prevedibile all’inizio della stagione?
No, giunge davvero inaspettato. Diciamo che non eravamo noi la squadra favorita, però abbiamo dato la dimostrazione che con il lavoro di squadra si arriva ovunque.
Si dice che l’acquolina vien mangiando. Adesso per il prossimo anno, forse è un po’ presto dirlo, l’obiettivo sarà la permanenza in categoria o si sognerà ancora più in grande?
Vediamo, per ora festeggiamo.
Come festeggerete?
Questo non so dirtelo, ma festeggeremo eccome.