NOCI – Hanno tentato di mettere a segno un colpo all’interno della zona industriale di noci ma il tempestivo intervento dei vigilantes e di una pattuglia del NORM di Gioia del Colle ha scompaginato i piani. È accaduto domenica sera nella “zona produttiva” del paese. Il piano era stato escogitato bene: colpire di domenica sera quando la zona industriale era praticamente deserta. Una banda di almeno cinque malviventi, tra le 19.30 e le 23.30 si è aggirata indisturbata tra le aziende del comprensorio produttivo nocese tentando di rubare attrezzatura e utensili da scomposizione.
L’azienda più danneggiata sembra essere la Ragusa Costruzioni sas sita in viale della Tecnica e dell’Innovazione in cui i malviventi hanno danneggiato il cancello d’ingresso e stavano tentando di potar via almeno una decina di valigette contenenti trapani e avvitatori più martelli pneumatici. L’intera refurtiva veniva recuperata abbandonata in un terreno adiacente dagli agenti dell’Istituto di Vigilanza di Castellana Grotte, giunti per primi, e dai carabinieri intervenuti sul posto a seguito dell’allarme scattato all’interno dell’azienda.
Successivamente si scopriva che i malviventi avevano visitato altre aziende tra cui Delizia SpA da cui pare abbiano asportato i soldi contenuti all’interno delle colonnine del lavaggio a gettoni interno all’azienda stessa. Gli stessi si sarebbero introdotti anche negli spazi della Sereco ma non avrebbero asportato nulla. In più gli stessi pare abbiano fatto razzia di oggetti di poco valore nelle villette circostanti la zona industriale prospicenti alla provinciale per Alberobello.
Dalla visione delle immagini a circuito chiuso interne alle aziende visitate, ora al vaglio degli inquirenti, pare che ad agire sia stato un gruppo di almeno cinque persone a volto scoperto munite di torce e piede di porco giunte nella zona industriale a bordo di due autovetture. Le indagini protenderebbero per il furto su commissione. Ovvero la banda si sarebbe mossa per procurare ad altre bande utensili e monili atti allo scasso per poter poi compiere furti presso bancomat o forzare casseforti.
Imprenditori sul piede di guerra. Se non fosse per i dispositivi d’allarme installati a proprie spese all’interno delle proprie attività i furti, o tentati tali, non troverebbero mai un responsabile. Dall’atra parte la Procura della Repubblica di Bari ha aperto un fascicolo d’inchiesta a carico di ignoti e demandato ai carabinieri di fare luce sull’accaduto.