NOCI – Sono tanti i problemi che il nostro paese deve affrontare ogni giorno. E fra questi c’è il randagismo. Spesso ci capita di vedere tra le vie cittadine cani che si aggirano in cerca di cibo o qualcosa per sopravvivere. L’ultimo caso è il ritrovamento di un gruppo di randagi in via G. La Pira nei pressi di un noto supermercato. E ogni giorno questo numero è destinato a crescere se da parte dei cittadini c’è indifferenza. I cani che vagabondano in giro per il paese non sono solo un problema per chi è amante degli animali, ma comportano una difficoltà agli automobilisti che se li possono trovare davanti mentre sono alla guida, o al singolo cittadino che potrebbe impaurirsi, soprattutto se solo, alla vista di un cane randagio.
Per fortuna la situazione del randagismo a Noci non è una delle più critiche rispetto a quello che ci si possa immaginare. Infatti nel nostro centro abitato sono pochi i cani rispetto a quelli che si possono trovare nelle campagne. E la situazione è sotto controllo perché tutti i cani sono monitorati. Ma per salvaguardarli c’è anche una soluzione semplice, veloce e che non costerebbe nulla. Ce la spiega Enza Ardone, presidente dell’associazione SOS ADOZIONI4ZAMPE, che opera su tutti i comuni che hanno bisogno di affrontare il problema del randagismo. “Il problema del randagismo è molto presente nel sud Italia e Noci risulta essere un territorio scoperto perché non si ha ancora chiaro un modo per risolverlo. A mio parere basterebbe un’ordinanza di remissione sul territorio da parte del sindaco, dove un’associazione autorizzata si occuperebbe della sterilizzazione delle femmine per poi tenerle in un centro di accoglienza per poi trovare adozione dopo il tempo di degenza post operatoria, o rilasciarla sul territorio, così da avere un monitoraggio dei cani per così dire randagi e allo stesso tempo contenere il numero di nascite”.
Chi ha preso la palla al balzo è il comune di Castellana Grotte che, proprio con un’ordinanza di remissione sul territorio emanata dal sindaco, si è vista ridurre nel giro di un anno il numero di randagi in giro per il centro cittadino. Senza spendere troppo. “Il nostro progetto di stabulazione primaria comporterebbe delle spese che noi come associazione ci faremmo carico, come per esempio manutenzione e utenze, mentre il Comune dovrebbe solo occuparsi degli interventi di sterilizzazione e microchippatura in collaborazione con la ASL veterinaria locale”. Così facendo si ridurrebbe anche in maniera drastica il numero dei cani che ogni anno finiscono in un canile, con un dispendio oneroso da parte del comune per il loro mantenimento all’interno delle strutture stesse. “Il problema non si risolve chiudendo i cani in una struttura. Nel canile condanni il cane a morte. I canili del sud sono strutture fatiscenti, con box sovraffollati. Il problema può essere risolto invece promuovendo le adozioni con un bonus dato dal comune, per esempio sul pagamento dell’immondizia”. Quindi basterebbe poco per Noci avere tutti i canoni di una cittadina civile che ha rispetto per gli animali, anche tramite la realizzazione di un’area dog in collaborazione con associazioni locali “che si impegnerebbero a organizzare uno spazio adatto al passeggio del cane padronale in sicurezza, occupandosi di manutenzione e pulizia, senza gravare sulle casse comunali. So che la “Fun4Dog” si occupa di cani padronali e da tempo si sta battendo per la realizzazione proprio di un’area passeggio per cani padronali”.
Sono molteplici anche le iniziative che l’associazione SOS ADOZIONI4ZAMPE propone per salvaguardare questa situazione, come per esempio “Riempi la ciotola di un randagio” che come ci spiega Enza “dura una settimana a rotazione tra i negozi di animali e permette, tramite sconti applicati dai negozi, di poter utilizzare parte dei soldi del cliente per poter comprare qualcosa per un randagio. In più ogni negozio riceve un attestato di merito alla beneficenza dalla nostra associazione. Già avviata a Putignano e Castellana, spero si possa replicare anche a Noci”. E poi anche l’idea di realizzare un torneo di burraco per raccogliere dei fondi per il pagamento degli stalli, vaccini, sterilizzazioni, microchip e cibo che per ora sono tutti a carico dell’associazione.
Ma Noci può dare di più. Sono tanti i giardini presenti nella nostra cittadina dove poter portare il proprio cane a fare una passeggiata, ma come ci fa notare Donatella De Venere “i giardinetti vicino Padre Pio sono carini ma mal tenuti dal comune. Bisognerebbe pulirli più volte l’anno, visto l’erba alta e la sporcizia che regna. Senza contare che già da ora stanno spuntando i cosiddetti forasacchi, pericolosissimi per i nostri cani. Infatti il mio è stato operato già due volte per averne ingerito uno. Sarebbe bello se tutti quelli come me che vogliono portare i cani a passeggiare senza troppi pericoli, una volta al mese a turno, potessero mettersi d’accordo e dare, sempre con l’aiuto del Comune, una pulita”. Quest’anno inoltre c’è anche il rischio processionaria, un insetto dannoso sia per gli animali che per l’uomo. “Ad alto rischio processionaria sono tutti quei giardini con all’interno dei pini – ci spiega Enza Ardone – A Noci ancora non è stata avvistata, ma è stata ritrovata al Parco Grotte a Putignano. Quindi sarebbe meglio monitorare quei posti e se necessario disinfestarli”.
Sono tante quindi le soluzioni che possono essere adottate per combattere il randagismo nel nostro paese. Importante è l’unione tra Comune, associazione e cittadini per poter offrire, con l’arrivo della bella stagione, un paese pulito dove a beneficarne saremo tutti. Persone e animali.