NOCI – Appena la settimana scorsa la sede locale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ha diramato agli organi di stampa il proprio piano programmatico e presentato il consiglio direttivo. Tocca quindi al neo coordinatore Dino Mansueto, spiegare quale direzione sta prendendo il partito e cosa si vuole fare anche se si è al di fuori del consiglio comunale.
Utilizzazione dei luoghi in disuso come il “Museo dei ragazzi” e l’ospedale. Il museo è ancora un cantiere, l’ospedale non è di proprietà del Comune ma dell’Asl. Quali sono le proposte? «Non avere cantiere eterni. Il museo dei ragazzi oggi è diventata una situazione di degrado che porta difficoltà ai residenti e problemi d’immagine alla città. Il museo è un cantiere ultimato ma non capisco perché ci siano ancora le transenne. L’ospedale è stata un’altra location rimasta in stato d’abbandono per anni. Non sapevamo che la Asl fosse proprietaria dello stabile, lo apprendiamo in questo momento».
Cosa intendete per “Commercio tipico nocese”? Una città gastronomica deve dare ai prodotti tipici il giusto valore perché può essere il volano di un’economia di paese ormai in stallo per questo la proposta è di dare ai prodotti tipici di Noci un marchio d’eccellenza per contrastare l’invasione di prodotti stranieri che stanno invadendo i mercati locali».
Riprenderebbe il discorso della treccia dop? «Assolutamente si perché ad oggi non sappiamo il motivo per cui quel progetto è stato abbandonato».
Nell’ultima settimana una scorribanda nella zona industriale ha riportato alla luce la tematica della sicurezza e polemiche sull’impianto di videosorveglianza. Cosa ne pensa? «Il problema della sicurezza non è dell’ultima settimana ma da circa due-tre anni si vive un’invasione degli appartamenti. Le forze dell’ordine fanno il loro lavoro in maniera eccelsa ma dobbiamo restituire al cittadino la libertà e la serenità di essere sicuro in casa propria. Rafforzare questo concetto e per noi preminente. Non parliamo prettamente di ronde perché possono essere strumentalizzate, pensiamo più che altro ad un supporto alle forze dell’ordine fatto da gente volenterosa. Per la legalità noi siamo contro il furbetto del quartiere. Chi evade le tasse è colui che fa lavoro nero, sottraendo forza lavoro a chi è disoccupato, quindi noi per legalità intendiamo principalmente lotta al lavoro nero soprattutto nel settore dell’artigianato».
Quale progetto avete in mente per la valorizzazione del centro storico? «Noi siamo al centro di un complesso di borghi antichi bellissimi, vedi Alberobello, Locorotondo e Martina Franca. I centri storici sono stati il volano dell’economia di una intera città e quindi per valorizzarli premierei chi si inventa un lavoro, perché oggi il lavoro bisogna inventarselo, entrando in deroga per l’agevolazione dell’apertura di nuove attività, oppure attraverso contributi o sgravi fiscali per chi vuole investire nel centro storico. Un centro storico vissuto, diventa un centro storico bello. Per ridare immagine al centro storico nocese toglierei gli infissi in alluminio e ritornerei all’imbianchimento e alle persiane in legno».
Bambini, anziani e fasce deboli: che fare? «Io sono un papà che quando va in villa comunale e non vede più una giostrina li si piange il cuore. Le giostrine in altri ambienti sono vetuste. Quando un bambino ti chiede: “papà perché non ci sono più le giostrine?” Tu la prima volta puoi dire che si sono rotte. Ma ciò che si è rotto poi lo si ripara, da questa amministrazione non ho visto però la volontà di far ritornare le cose allo stato originario».
Oltre alle giostrine cosa sta funzionando e cosa non sta funzionando di questa amministrazione?«Non la voglio neanche commentare perché si commenta da sola. È solo la punta di un iceberg verso il degrado perché secondo me un amministrazione programmatica doveva lavorare in un certo modo. È un amministrazione di convenienza per l’uno e per l’altro».
A Mansueto abbiamo anche chiesto della vicenda dei dissidenti che con un polverone polemico e mediatico avevano lanciato dubbi sulla reale elezione del neo coordinatore locale. Mansueto non ha voluto rispondere alle nostre domande liquidando la situazione come un «capitolo chiuso».