NOCI – Tutti i riti, soprattutto quelli religiosi, sono pervasivi e profondi. In definitiva interessano tutti noi ed affondano le radici nei millenni. E la Pasqua è un evento ricco di riti:
Si dice “omne vivum ex ovo”, cioè “tutti gli esseri viventi nascono da un uovo”. Interessante, stiamo parlando dell’uovo di Pasqua, che simboleggia il fatto che la vita non può avere origine dal nulla e, contestualmente, prende inizio da una forma ovale, che in assenza di una linea di inizio e fine rappresenta l’infinito, l’eternità. Sembra strano, ma le uova colorate, ad esempio, hanno una origine molto antica. In occasione delle feste primaverili, presso i greci, ma anche per i cinesi, l’uovo veniva donato come simbolo di fertilità, quindi di ritorno alla vita, come lo è per Gesù. Gli antichi romani seppellivano uova colorate nei campi come rito propiziatore di un buon raccolto. Per i cristiani il guscio dell’uovo simboleggia la tomba dalla quale è uscito vivo Cristo.
E che dire della famosa pastiera napoletana? Nata nel monastero di San Gregorio Armeno, le monache vollero celebrare la Risurrezione proprio con un dolce ricco di simboli. Nella pastiera troviamo il profumo dei fiori dell’arancio (erano nel giardino del convento), la bianca ricotta, le uova (come simbolo di nuova vita, appunto), l’acqua di mille fiori che richiama gli odori della primavera, il cedro, le spezie asiatiche, ed il grano, che ha a sua volta una ricca simbologia. Dal grano si ricava la farina che serve a preparare il cibo per eccellenza dell’eucarestia, cioè il pane. E per ottenere la farina il grano, come Cristo, subisce la “battitura” e nel passare per una macina che lo riduce quasi in polvere, ci ricorda la passione di Cristo, umiliato e battuto, con frustate e schiaffi, prima di andare in Croce.
Tra i simboli più noti della Pasqua c’è l’agnello. Perché mangiamo l’agnello? Come Cristo, l’agnello è mansueto, evoca l’innocenza e la pazienza. Ma come Cristo che viene condotto al “macello” ed immolato sulla croce al posto nostro per salvare l’umanità, così l’agnello viene sacrificato per evocare la passione di Cristo. I riferimenti simbolici dell’agnello li ritroviamo più lontano, nella tradizione Ebraica, nell’esodo, quando il Signore dà a Mosè l’ordine di spargere il sangue di un agnello sulle porte della case degli ebrei, così che l’angelo della morte vedendolo non sarebbe entrato.
Agnello arrosto, pastiere, uova di Pasqua e per concludere un amaro. Ecco, appunto, l’amaro, solitamente fatto di erbe. Anche le erbe amare sono una base di alcuni piatti pasquali, e fanno diretto riferimento alla Pasqua ebraica, che per tramite di queste erbe ricorda l’amarezza della schiavitù d’Egitto. Per noi cristiani invece ricorda più semplicemente l’amarezza del peccato, raffigurata anche dal fiele che un soldato offre a Gesù quando in croce aveva sete.
Ci sarebbero tanti altri simboli da approfondire, ma è anche giusto lasciare che ognuno li trovi dentro di sé. Qualunque sia la vostra religione, vi auguriamo di ascoltare la magia dei momenti sacri e le sane emozioni che essi suscitano. Buona Pasqua a tutti.
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