NOCI – Oggi, come tutti sanno, è il giorno della Festa della mamma, una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo e celebrata in onore della maternità e dell’influenza sociale delle madri. Questa usanza è stata istituita nel 1914, su proposta della statunitense Anna Jarvis, al fine di rendere onore alle madri che avevano perso i loro figli in guerra.
In Italia giunge intorno alla metà degli anni cinquanta, grazie al sindaco di Bordighera che prese l’iniziativa di celebrare la festa della mamma nel suo paese la seconda domenica di maggio del 1956, e per merito di don Otello Migliosi parroco di Tordibetto, frazione di Assisi, che il 12 maggio 1957 ebbe l’idea di celebrare la mamma non nella sua veste sociale o biologica, ma nel suo forte valore religioso, come terreno d’incontro e di dialogo tra le varie culture. In seguito, nonostante numerose perplessità, la festa si diffuse in tutta Italia, celebrata l’otto di maggio. Ma oggi, nonostante la data coincida, celebriamo le nostre mamme poiché è la seconda domenica di maggio, giorno a cui la festa è stata spostata sin dal 2000, al fine di conciliarla con quella degli Stati Uniti. Inoltre, non a caso maggio è il mese mariano, in cui si festeggia la mamma per eccellenza: la Madonna.
In occasione della Festa della mamma, si è diffusa l’usanza tra i bambini di offrire regali alle loro madri, come cioccolatini, disegni o altri lavoretti realizzati a scuola, nonostante il valore della festa stia man mano scomparendo. Certo, come dice un proverbio “la mamma è sempre la mamma”, e perfino la psicoanalisi ne ha preso atto, attribuendo alla figura materna il ruolo di “caregiver”, ossia colei che principalmente si prende cura dei propri figli, offrendo loro una “base sicura” come definita dallo psicologo John Bowlby, nella quale sentirsi protetti e poter sviluppare un senso di fiducia verso l’altro. La figura materna ha una forte incidenza nello sviluppo psicologico del bambino, poiché come numerosi studi dimostrano, la struttura della personalità dei bambini si forma prevalentemente sulla base delle loro esperienze vissute all’interno della famiglia, e soprattutto con la figura materna. Infatti, se i genitori soddisfano i bisogni dei figli con armonia ed affetto, consentono loro di svilupparsi in modo sano, mentre se offrono cure carenti e distorte, possono indurre nel futuro adulto disturbi della personalità e dell’autostima, con una notevole difficoltà nell’instaurazione di relazioni interpersonali durature.
Ma con il passare del tempo, sono aumentati i diritti raggiunti dalle donne e di conseguenza anche i doveri. Oggi, infatti, con l’introduzione della donna nel mondo del lavoro, le mamme non hanno più il tempo da dedicare ai propri figli, che in questo modo perdono una figura fondamentale nel loro percorso di crescita, rivalutando però, l’importanza della figura paterna. A ciò, si aggiunge nelle madri il desiderio di non perdere la bellezza della gioventù, condizionato dalla forte influenza della società in cui siamo immersi, governata dall’apparenza. In questo modo, molte mamme perdono di vista il proprio ruolo, focalizzando l’attenzione sulla cura del proprio aspetto fisico. È questo il caso delle così dette MILF, acronimo tratto dal linguaggio gergale anglo-americano, che indica l’espressione “Mother I’d Like to Fuck”, e designa donne adulte di mezza età, considerate sessualmente appetibili da uomini più giovani.
Inoltre, sempre più numerose sono le ragazze madri, giovani donne che nonostante la tenera età riescono, nella maggior parte dei casi, ad essere delle brave mamme ed esempi di amore verso una nuova vita.
Non esiste la mamma perfetta, l’importante è non perdere mai di vista il ruolo che una madre deve svolgere, ossia essere pronta a tutto e dare la vita per i propri figli, poiché quando si decide di mettere al mondo una vita, si accetta anche di amarla, custodirla e farla crescere.